L’Asinello, lo stellato come non l’avete mai visto

Proprietari Asinello

A Villa a Sesta, un piccolo borgo nel cuore del Chianti con appena 60 abitanti, Senio Venturi ed Elisa Bianchini hanno aperto un ristorante dedicato alla Toscana che dal 2019 è stato insignito della stella Michelin.

Prendete tutto ciò (o quasi) che sapete sui ristoranti stellati e cestinatelo. In questo articolo vi racconterò la storia di un borgo toscano di soli 60 abitanti e del ristorante che ormai dal 2019 ha ottenuto e mantenuto il tanto ambito riconoscimento firmato Michelin. Ci troviamo nell’isola felice di Villa a Sesta, a Castelnuovo Berardenga, dove i due soci nella vita e nel lavoro Senio Venturi e Elisa Bianchini nel 2011 hanno ridato una vita a una vecchia stalla (eccovi subito spiegato il nome dell’attività) per creare un ristorante dinamico, sincero e schietto. Proprio come loro e la loro Toscana.

«L’Asinello è la nostra casa. Siamo arrivati a Villa a Sesta per fortuna, dopo aver girato e lavorato in vari ristoranti importanti italiani» mi ha confidato Senio quando sono stato a trovarlo per la prima volta. «Aprire qua è stata una scelta di cuore. Io e mia moglie Elisa ci siamo innamorati della struttura e abbiamo deciso – forse anche con un velo di incoscienza – che questo sarebbe diventato il nostro mondo» ha proseguito. C’è proprio lui a guidare la cucina, senese classe 1978 che – al pari della moglie Elisa – annovera nel suo curriculum esperienze in alcuni dei ristoranti più rinomati d’Italia. La sua prima volta in una cucina d’autore è stata difatti a Casa Vissani, a Baschi. A seguire due tappe formative e fondamentali per entrambi, sotto la guida dello chef Riccardo Agostini: prima al Povero Diavolo a Torriana per due anni e poi a Il Piastrino a Pennabilli per tre.

Ambiente Asinello Villa a Sesta

E ancora: un anno all’Acero Rosso di Rimini con Fabio Rossi. Un percorso di formazione culminato 13 anni fa, anno dell’apertura in proprio con l’obiettivo di dimostrare al mondo della ristorazione che l’“abito non fa il monaco”. O meglio, in termini di cucina, che si può costruire una solida realtà anche lontano da grandi città, hotel di lusso o rooftop mozzafiato.

Via completi e tailleur, dimenticate le formalità eccessive, da queste parti la parola d’ordine è una sola: territorio. Perché i piatti di Senio presentano elementi della più autentica memoria senese, con spunti contemporanei che portano il palato fuori dai classici schemi di un ristorante della tradizione, proiettandolo verso una studiata cucina d’autore. Genuina, ma non per questo povera di contaminazioni e tocchi moderni, diciamo che la cucina de L’Asinello ha l’anima tipica dei piccoli paesi di campagna, dove il rapporto è sincero e amichevole perché tutti si conoscono da sempre. E questo spirito si ritrova e respira appena si aprono le porte del ristorante, in una sala e una cucina amata e apprezzata dalle persone del posto ma anche dai turisti che decidono di venire in vacanza in Toscana.

Chef Asinello

Il menu dell’Asinello varia con le stagioni, le proposte si avvicendano in carta man mano che Senio trova la giusta quadra, ma non smettono di spiccare i must della casa come la Tartare di manzo, nespole, uovo marinato e salsa di taccole e la Quaglia, bruschetta di pomodori verdi, borlotti, burro al dragoncello e foie gras per quanto riguarda gli antipasti, così come i Ravioli al vapore farciti di capocollo alla brace, brodo di porri e susine tra i primi, per poi proseguire magari con un secondo a base dell’imperdibile Capriolo arrostito con condimenti agri. Tutto questo, servito in modo piuttosto informale, come ci spiega direttamente Elisa: «In sala, cerchiamo di fare un lavoro basato sulla grande cura, senza scendere in formalismi estremi. Vogliamo instaurare un rapporto diretto e concreto con chi si siede alla nostra tavola. Chi sceglie L’Asinello deve essere libero di vivere l’esperienza senza oppressioni, come quando vai a trovare degli amici».

A marzo 2024 Senio Venturi e Elisa Bianchini hanno deciso di cambiare i menu, dividendo la proposta dell’Asinello in cinque percorsi fra cui scegliere, in modo da permettere a chiunque di entrare in pieno contatto con la loro filosofia di cucina. Ogni menu prevede anche un interessante wine pairing studiato ad hoc attraverso una carta dei vini che presenta più di 200 etichette, con proposte dal territorio a cui negli anni Elisa ha aggiunto una notevole varietà di referenze extra-regionali e straniere. Largo spazio quindi a rossi (non solo del Chianti), bianchi e bollicine, anche naturali, partendo dalla Toscana per assaggiare un pezzo di mondo.

Foto: Andrea Di Lorenzo