Jam Session di Street Art all'Internet Festival di Pisa

street art jam session Pisa

Dall’8 all’11 ottobre presso le Manifattura Digitali del cinema di Pisa, 5 artisti si susseguiranno in una jam session di Street Art per il Pisa Internet Festival. Dieci opere su dieci pannelli in occasione dei dieci anni del Festival.

In questa jam session di street art si alternano gli artisti Fine, Miles, Muz, Noeyes e Massimo Sospetto. Artisti italiani emergenti tra i più interessanti con attitudini e linguaggi espressivi differenti ma accomunati dal dipingere in strada e sviluppare una ricerca in studio per spazi espositivi indoor e interventi artistici nello spazio pubblico. La diversità degli stili e delle tecniche di ciascuno mira a dare una panoramica ampia della creatività si è sviluppata nel contesto urbano.

Jam Session di Street Art a Pisa: chi sono gli artisti

Marco Galli

Marco Fine Galli, in arte Fine, è nato a Viareggio il 10 dicembre del 1988, è un pittore, illustratore e grafico; i suoi eroi urbani sono in bilico fra il quotidiano e le stelle. Dopo la laurea, va in Argentina dove frequenta il laboratorio di Manuel Rubìn e dipinge decine di murales per tutta la provincia di Buenos Aires intervenendo in luoghi con situazioni sociali delicate e a rischio. Nel 2018 rimpatria e collabora per la realizzazione dell’evento “Binario 10” in via Ponchielli per il decimo anniversario
dalla strage del 21 giugno 2009.

Mīlĕs si appassiona all’arte da bambino, osservando i familiari realizzare manufatti artigianali in legno, tempera e tessuto. Il suo interesse si sposta da una ricerca sull’uomo in quanto animale sociale ad una più spirituale, intesa come indagine dell’aspetto più nascosto ed arcaico dell’essere umano. Dopo un intenso viaggio in Giappone e un periodo di
pausa artistica, nel 2011 torna in Calabria dove trova un nuovo studio e nuovi stimoli, elaborando uno stile proprio e formando il proprio immaginario. Oggi vive e lavora a Firenze.

Muz (Samuel Rosi) Dal tradizionale lettering la sua ricerca sfocia in un aspetto più figurativo e cromatico con figure e lineamenti parzialmente percettivi distinguibili nella totalità dell’opera: una pittura fortemente evocativa che si avvale dell’utilizzo iper-sensibile dello spray, sfruttando al massimo la restituzione di un effetto visivo incorporeo e fumoso, derivante dalla facoltà di controllare la pressione e la consistenza del getto.

Noeyes

Noeyes (Giulia Salamone) è nata a Siracusa nel 1989 ed è cresciuta a Lucca. Passa da uno studio tecnico iperrealista ad un periodo di “total black marker”, fino a trovare una propria espressione di carattere analitico, concettuale: composizioni cromatiche tra sovrapposizioni, trasparenze e profondità che rispecchiano differenti sensazioni e personalità, scandite da un’unica forma, da cui deriva il nome “Noeyes”; la sua semplicità si contrappone alla vita sociale, frenetica, materialista e ricca d’immagini. Noeyes si esprime abbracciando differenti media: pittura, pittura murale, istallazioni e fotografia.

Massimo Sospetto: campiture compatte e monocromatiche, linee taglienti e nette proprie della grafica vettoriale sono il suo manifesto. Il senso di freddezza e precisione che emana dalle opere realizzate per gli spazi espositivi, grafiche realizzate a computer stampate ed applicate su supporti diversi, si ritrova inalterato nei lavori realizzati artigianalmente su muro, frutto di una tecnica maniacale maturata con infinite ore di pratica ed esercizi di ripetizione.

I disegni dei pannelli sono raccolti in uno sketch book scaricabile gratuitamente su internet accedendo alla pagina facebook START -Open your eyes e ciascuno avrà così modo di colorare e creare la propria versione. Per ulteriori informazioni potete consultare questo link.