SUPERSTAR: una mostra per celebrare Barbie, la regina delle bambole

mostra barbie

Da venerdì 8 aprile fino al 28 maggio lo spazio di Informacittà – L’arte di comunicare, si tinge nuovamente di rosa con una collettiva che omaggia Barbie, la celebre bambola della Mattel.

Barbie ha sempre rappresentato il fatto che una donna ha delle scelte (Ruth Handler)

Le curatrici Maria Paternostro e Silvia Minelli raccontano “Avremmo voluto presentare la nostra mostra ispirata a Barbie in un momento diverso, anche perché dopo due anni di pandemia avevamo voglia di salutare la primavera con leggerezza, stavamo quasi per rinunciare, ma poi abbiamo pensato che se a guidare il mondo ci fossero tante bambine, tante donne, tante Barbie sicuramente ci sarebbero meno guerre!”

Il percorso espositivo corre su due binari grazie a una rara collezione di documenti che presenta cataloghi d’epoca, giochi, figurine e grazie alle opere create appositamente per la mostra che omaggiano la figura della mitica bambola, tra cui spicca Garbitch (Be pop), il lavoro site specific realizzato da Rakele Tombini.

La storia di Barbie: Barbara Millicent Roberts

Alta, bella, bionda, curvilinea, eternamente giovane, a più di sessantanni non conosce né rughe né concorrenza. Barbara Millicent Roberts ha incarnato i sogni e le aspirazioni di intere generazioni di bambine che non devono necessariamente diventare mogli e madri, ma possono crearsi una carriera e seguire ambizioni e fantasie sempre coronate da successo. Barbie non è una principessa da salvare o il bambolotto da accudire, ma è la ragazza della porta accanto, un nuovo paradigma di donna.

Non a caso la sua creazione (correva il 9 marzo del 1959) nasce dalla fortunata intuizione di Ruth Handler, moglie del cofondatore del marchio Mattel, per donare alla figlia un gioco che le permettesse di immaginarsi adulta, un modello che mettesse la donna al centro del mondo, relegando il suo compagno Ken al ruolo di accessorio, esattamente come abiti e scarpe.

La bambola più famosa del mondo ha travalicato rapidamente il mondo del giocattolo per farsi fenomeno di costume: è stata celebrata, studiata ma anche giudicata. E, nonostante i cambiamenti, Barbie è rimasta sempre sul podio, fino a farsi mito, filosofia e non semplice oggetto. A celebrarla come musa e a portarla nel mondo dell’arte, ci ha pensato Andy Warhol, nel 1986, consacrandola a un’icona pop di femminilità.  Altri artisti hanno seguito il suo esempio, trovando nelle sue forme perfette, in quei piedini sempre in punta e nel suo mondo di plastica rosa di lussi, frivolezze e lustrini, il simbolo del gioco per eccellenza, dove tutto è concesso, tutto è eccesso e meraviglia. Proprio come nell’arte, dove tutto può diventare sogno, gioco e leggerezza.

La mostra

Nella collettiva Superstar. L’arte celebra la regina delle bambole, il percorso parte proprio da Andy Warhol, di cui troneggia il manifesto della sua mostra al MOMA che aveva come immagine la sua Barbie ritratta nel 1986. Dal maestro della Pop Art alla contemporaneità è un attimo. Le artiste chiamate in causa per raccontare Barbie sono tutte e donne e molte appartengono all’universo della street art.

Non potevano mancare le fantomatiche Lediesis con la loro SuperBarbie che fa l’occhiolino e con una sporta della spesa come una comune casalinga; Zelda Bomba che rappresenta una Barbie mistica, dotata del terzo occhio; C-Ska che propone una bambola pronta ad indossare costumi che diventano stati d’animo; Miss Quark con una serie di lavori sull’icona che prendono spunto dal celebre logo, fino alle opere che parlano di attivismo con il collettivo delle Darehood, di erotismo con JD Blackcap e di pop e libertà con Daria Derakhshan.  

La narrazione di Barbie è affidata anche alla geniale scultrice e scenografa Rakele Tombini, che con il suo progetto Garbitch (Be pop) ha trasformato gli spazi di Informacittà in una vera e propria casa di bambola per un’installazione composta da oggetti riciclati dal sapore pop, ironico e provocatorio in cui troneggia una confezione gigante di Barbie. Vuota perchè lei è uscita dalla sua scatola senza mettere a posto casa, lasciando in giro gli accessori da bagno, gli articoli sportivi, il cambio di abiti. Se vuoi puoi essere tu ad occupare il suo posto e diventare la regina della festa!

Le artiste

Rakele Tombini nel 1995 ha conseguito il diploma di Maestro d’Arte e Arti Applicate e nello stesso anno inizia la sua attività di artista collaborando a numerosi progetti come grafica promozionale, allestimenti scenografici e scenografie per eventi pubblici e privati. Nel 1997 si trasferisce a Roma dove consegue il Diploma di Scultura presso l’Accademia di Belle Arti e successivamente la qualifica di Insegnante d’Arte professionale. Si occupa di fotografia, video, decorazione e scenografia, tutti elementi che le hanno permesso di realizzare installazioni di arte ambientale che l’hanno portata dal Pecci al MART, dal Museo Morandi al MACRO. IG/ rakele_tombini

Lediesis, seppur anonime, sono le street artists più famose d’Italia, balzate agli onori della cronaca per le loro Superwomen, icone che declinano la femminilità in tutte le sue sfumature. Donne diverse per cultura, storia o realtà ma accomunate da un’incredibile volontà e forza d’animo. Recentemente premiate alla Florence Biennale, hanno esposto le loro opere al Museo Archeologico di Napoli, al MAD di Firenze, al Museo Civico di Bari e in numerose gallerie italiane. IG/lediesis

Zelda Bomba pittrice e disegnatrice francese le cui opere sono state esposte oltre che in patria, anche in Italia e nel Regno Unito. I suoi lavori esplorano temi relativi all’identità e all’espressione in uno stile pop art, ispirato alle controculture, alla pittura rinascimentale e alla fotografia di moda utilizzando una tavolozza di colori audaci con contrasti sorprendenti. IG/zeldabomba

C_Ska è un’artista fiorentina, ma attiva in tutta Italia, che si divide tra la passione per la parola e quella per l’immagine. Nelle opere di C_ska il cuore ha un ruolo centrale. Curiosa ed innamorata dell’arte, delle persone, del mondo. IG/c_ska_art

Miss Quark street artist nota per i paste up che raffigurano le scarpette rosse, simbolo della lotta contro la violenza sulle donne, e le sue ragazze che durante la pandemia invocavano “Tourist come back” in tutte le città d’arte italiane. IG/missquark

J.D. Blackcap illustratrice italiana che ha partecipato a numerose collettive di pittura e scultura, anche con altri pseudonimi. Attualmente si occupa anche di poesia e scrittura creativa. IG/jd_blackcap

Dare Hood collettivo di artiste venete, dinamiche e battagliere che si muovono tra graffiti, stencil e paste up sempre attente al girlpower e ai diritti delle donne. IG/darehood_den

Daria Derakhshan nata da madre italiana e padre persiano, è un’illustratrice e grafica. Le sue illustrazioni dai colori pop riflettono la sua anima libera, divertente e creativa.  IG/daria_derakhshan

Informazioni

SUPERSTAR. L’arte celebra la regina delle bambole | 8 aprile – 28 maggio

Informacittà L’arte di comunicare, via San Gallo, 121 rosso Firenze | vernissage 8 aprile ore 17-20

Sabato 9 aprile ore 16-19. Gli altri giorni  visite su appuntamento 348.2416549 

Per info: informacitta.net