Il miglior cocktail bar al mondo parla toscano

Il versiliese Giacomo Giannotti nel 2015 ha aperto a Barcellona il cocktail bar “Paradiso” con lo stesso nome della storica gelateria dei suoi genitori a Marina di Carrara, intraprendendo un percorso di successo che nel 2022 l’ha portato fino al vertice della classifica The World’s 50 Best Bars.

paradiso cocktail bar

Da Marina di Carrara fino a Barcellona. Il viaggio di Giacomo Giannotti è iniziato ormai tanti anni fa, quando l’imprenditore e bartender versiliese ha lasciato il suo porto sicuro per spiegare le vele alla scoperta del mondo. Dopo un’esperienza a Londra, la capitale europea del bar, è in Catalogna che Giacomo ha trovato la sua definitiva consacrazione. Il suo nuovo lugar en el mundo, senza mai dimenticare però dove tutto ebbe inizio: “Paradiso”, la gelateria dei suoi genitori in Versilia, ma anche il cocktail bar catalano aperto da Giannotti nel 2015 e salito appena pochi mesi fa al primo posto della più riconosciuta classifica internazionale del bar.

Ma qual è il segreto del miglior bar al mondo? L’abbiamo chiesto allo stesso Giacomo Giannotti, dopo esserci lasciati stupire dall’atmosfera e dai cocktail a dir poco scenografici del suo personale “Paradiso”, secret bar (ormai ben poco secret) al quale si accede passando da… un congelatore!

L’intervista di FUL a Giacomo Giannotti

Giacomo, com’è iniziata la tua avventura nel mondo della miscelazione?
“Ho fatto la scuola alberghiera nella mia Toscana e mi sono fin da subito appassionato al mondo della mixology. Diciamo che la passione è nata quando ancora ero solo un bambino. I miei genitori hanno infatti una gelateria a Marina di Carrara ed è proprio qui che ho vissuto i miei primi momenti a contatto con i clienti, imparando l’arte dell’ospitalità. Mi sono poi trasferito a Londra per quattro anni, ricoprendo tutti i ruoli dietro al bancone da bar: dai lavori più umili fino alla posizione di bartender con esperienza. Infine, nel 2013, ho deciso di spostarmi nella più mediterranea Barcellona, cogliendo l’opportunità di imparare i segreti del bar”.

paradiso cocktail bar

Che contesto hai trovato a Barcellona? Sia dal punto di vista umano sia da quello professionale.
“Sentivo che Barcellona era la mia città e mi è sembrato naturale aprire il nostro primo bar qui: così, nel 2015, è nato Paradiso. Barcellona è una città dinamica e internazionale, con un clima fantastico tutto l’anno, che permette di avere un ottimo stile di vita. Inoltre, è un punto di riferimento per l’enogastronomia, con una profonda cultura e tradizione, ma anche aperta a nuove tendenze e nuovi standard. Quando mi sono trasferito qui circa 10 anni fa, ero già sicuro che Barcellona mi avrebbe dato grandi opportunità”.

A suon di cocktail colorati, con una vera e propria esperienza italiana nel quartiere di El Born, hai raggiunto letteralmente il Paradiso diventando il proprietario del miglior bar al mondo. Come ti spieghi questo successo?
“Non c’è un segreto assoluto per essere il numero uno. Sicuramente ci sono molto lavoro e altrettanta passione. Credo che tra i fattori che hanno aiutato Paradiso a diventare il primo della lista ci siano la qualità del servizio, un concept innovativo, i cocktail realizzati con creatività, la presentazione del drink, l’atmosfera… Ma soprattutto la ricerca continua di nuove tecniche e nuovi sapori, visto che cerchiamo sempre di essere all’avanguardia e di non smettere mai di imparare e creare nuove tecniche. E infine un team straordinario e unito di persone appassionate”.

Oggi – è inevitabile – avete addosso gli occhi di tutti. Come si gestisce questa responsabilità?
“Ogni anno, come si può immaginare, le pressioni e le responsabilità crescono e si fanno più importanti. Il segreto è riuscire a trasformare la pressione in opportunità: questo ci spinge a riuscire a fare sempre di più, a trovare sempre nuove idee e non fermarci mai. La responsabilità è tanta ma ci sprona a essere sempre attenti e a cogliere occasioni. Dico spesso che non si smette mai di imparare, ed è vero: so che abbiamo sempre tanto da apprendere in termini di creatività, di ricerca e sviluppo, di teamwork, di sostenibilità. C’è ancora tanto lavoro da fare e molti obiettivi da raggiungere, queste vittorie e questi riconoscimenti aumentano la voglia di inseguire i nostri sogni”.

“Paradiso” è un moto perpetuo: quali sono i prossimi traguardi da raggiungere?
“Come ho detto prima, abbiamo sempre tante idee per la testa. Alcune si sono già concretizzate, come l’apertura di Monk, l’altro cocktail bar speakeasy con un concept originale a due passi da Paradiso, aperto a ottobre 2022. Tra i nuovi progetti abbiamo anche una nuova esperienza sensoriale che verrà lanciata a breve e interesserà la Macallan Room, lo speakeasy dentro lo speakeasy di Paradiso”.

Senza dimenticare il vostro focus sulla sostenibilità.
“Il tema della sostenibilità ci sta molto a cuore: vogliamo investire molto sul Paradiso Lab (che verrà ampliato a breve) e sulle iniziative green, con lo scopo di sensibilizzare l’intera industry. Il nostro obiettivo principale, però, è e sempre sarà quello di continuare con la stessa passione il percorso che stiamo seguendo, che è iniziato 7 anni fa e che sta migliorando in continuazione. Giorno dopo giorno”.

Se vuoi restare aggiornato su tutti gli eventi legati alla gastronomia e alla miscelazione fiorentina/toscana, segui QUI la rubrica Food&Drinks di FUL!

Foto realizzate da Andrea Ferrara: visita il suo ig