“A” come Aleatico e Aldobrandesca: Firenze si inchina dinanzi al vino rosato di punta di Marchesi Antinori

Aleatico

L’Aleatico come non l’avete mai visto (e soprattutto bevuto). Il nuovo vino rosato della famiglia Antinori esprime tutta la passione per un territorio ricco di fascino e storia come la Maremma toscana, così come per un’uva che veniva coltivata fin dai tempi degli Etruschi.

Mercoledì scorso, sull’incantevole rooftop di The Westin Excelsior in Piazza Ognissanti, lo storico brand vinicolo Marchesi Antinori ha celebrato l’inizio della bella stagione in compagnia di addetti ai lavori e wine lovers da tutta Italia. Il protagonista della serata? “A”, vino rosato di assoluta qualità che esprime il carattere spiccato dell’Aleatico e si posiziona in cima alla piramide dei rosati firmati Antinori. Antica varietà toscana, quest’uva aromatica viene coltivata su terreni di origine vulcanica trovando una sua moderna espressione e dando vita a un vino affascinante, delicato e dalla straordinaria eleganza.

Abbiamo avuto il piacere di parlarne, proprio a margine dell’evento organizzato al SE·STO on Arno Rooftop Bar, col Marketing Director di Marchesi Antinori: Enrico Chiavacci.

Marketing Director Antinori

Direttore, partiamo dalle domande più semplici: perché il nome “A”?
“Quando abbiamo iniziato a disegnare l’etichetta, dovevamo trovare un nickname per lanciare questo vino. La soluzione è stata la più semplice, ma anche la più diretta: ‘A’ come Aleatico, ‘A’ come le tre sorelle Antinori (Albiera, Allegra e Alessia), ‘A’ come Fattoria Aldobrandesca…”.

Quando e perché è nato questo progetto?
“Il progetto è nato alcuni anni fa per posizionarsi fin da subito a un livello alto vista la qualità del prodotto. Dopo aver acquistato Fattoria Aldobrandesca nel sud della Maremma, in quella che viene chiamata la zona Etrusca dei Tufi, abbiamo deciso di fare il nostro rosato di punta con uvaggi autoctoni e sfumature estremamente eleganti. ‘A’ non è un vino facile da realizzare, tutt’altro. Potremmo definirlo un vino tecnico”.

Cosa porta di nuovo “A” nel già ampio mercato dei rosati?
In Marchesi Antinori abbiamo una cultura molto importante di rosati, penso specialmente al Bolgheri Rosato Scalabrone o ai grandi nostri rosati pugliesi. L’Aleatico è una varietà toscana piena di storia, ‘A’ nasce proprio dalla ricerca dell’equilibrio tra il carattere spiccato del suo uvaggio e l’unicità del suolo vulcanico alle falde dello sperone di tufo dove si erge Sovana e si trovano i vigneti della Fattoria Aldobrandesca”.

Terreno vulcanico

A” si configura come un rosato di alto posizionamento: in che senso?
“Il rosato ‘A’ si è sempre rivolto a una fascia alta, diversa per esempio dai collezionisti dei grandi vini rossi da invecchiamento. Chi lo beve non lo fa infatti per ostentazione, ma lo beve in luoghi particolari senza fare un esame cerebrale del vino e godendosi piuttosto la sua piacevolezza, il suo stile, il suo colore meraviglioso”.

Non a caso, per degustarlo ci troviamo in una delle terrazze più belle di Firenze e d’Italia.
“È stato creato per essere nei posti migliori del mondo. È un vino di successo nella piccola produzione che facciamo, protagonista nei nostri consueti appuntamenti su rooftop e terrazze da Firenze a Roma fino alla Costiera Amalfitana. Questo percorso virtuoso racconta un vino di grande qualità, così come il suo territorio”.

Marchesi Antinori


Territorio è la parola d’ordine anche quando lo si va a degustare e analizzare.
“Si possono percepire note di fragola di bosco, di rosa e di albicocca secca, caratteristiche uniche dell’Aleatico. Per questo vi dico che abbiamo realizzato un vino molto diverso dagli altri rosati, in grado di distinguersi a livello italiano e internazionale per finezza, eleganza e personalità”.

A livello food come consiglia invece di abbinarlo?
“Con un vino di questo tipo l’abbinamento food è davvero facile. ‘A’ è estremamente profumato, ha una spiccata acidità e una base aromatica molto interessante che ben si legano, per esempio, all’acidità dei pomodori o per contrasto alla mozzarella. ‘A’ ti ripulisce il palato con la sua entrata dolce e la sua chiusura leggermente nervosa, quasi verticale. Ha un’innata capacità di sgrassare, quindi è perfetto con formaggi o con tempure di pesce/verdure, oltre ad abbinarsi alla freschezza”.

Chiosa inevitabile sulla bottiglia e sull’etichetta: elegante, minimal, diretta, ma con un colore insolito per i vini rosati.
“È vero. I rosati di solito hanno l’etichetta bianca, ma le uve di ‘A’ nascono su un terreno vulcanico e abbiamo optato dunque per un’etichetta in rame rappresentando graficamente la contrapposizione fra il colore del terreno e il colore del vino”.

Vigneti Antinori

Per saperne di più: https://www.antinori.it/it/vino/a/