Belvedere a Bellosguardo, perché è dedicato a Violet Trefusis?

Belvedere Violet Trefusis

Belvedere Violet Trefusis: il “punto dell’oh” a Bellosguardo ha in realtà il nome di una donna francese. Ma chi era e perché c’è un punto panoramico a Firenze che porta il suo nome?

Chi era Violet Trefusis?

Scrittrice, intellettuale cosmopolita, mecenate, Violet Keppel, poi Trefusis, nata a Londra nel 1894, fu una grande scrittrice e collezionista di libri antichi e, soprattutto fu una “collezionista di paesi”, come lei stessa amava definirsi. Nonostante facesse parte della High Society inglese non ne condivise mai l’ipocrisia e le convenzioni claustrofobiche. Animata da una grande sete di conoscenza e dall’amore per i viaggi ebbe un’apertura di orizzonti inedita per quel tempo; arrivata per la prima volta a Parigi nel 1905, dichiarò: “da grande vivrò a Parigi, e scriverò libri in francese”. Ed in effetti la ritroviamo nella capitale francese dal 1923, dove frequentò la Sorbonne e visse al 59 di Rue du Ranelagh dove ospitava giovani brillanti intellettuali tra cui Valéry, Colette, Cocteau, Anne de Noailles, Louise de Vilmorin, Poulenc, Les Six, Misia Sert, Arthur Rubinstein e successivamente artisti quali Dalì, Picasso, Mondrian, Balthus, Jean Hugo. Nel maggio 1927, su suggerimento di Marcel Proust, acquistò la proprietà di Saint Loup de Naud a pochi chilometri da Provins, ne disegnò gli arredi e la trasformò nel punto di riferimento di scrittori, politici come Reynaud, de Gaulle, Palewski, e Mitterrand, aristocratici, musicisti, stilisti –Dior, Schiaparelli e Balmain tra i più assidui frequentatori-, attori, pittori, filosofi come Gabriel Marcel e storici come Chastenet e Georges Lefebvre.

Violet Trfusis a Firenze

Tra le varie tappe della sua vita non mancò Firenze che fu per lei una rivelazione, come lei stessa affermò dicendo: “a Firenze ho capito quanto l’Italia, come la Francia, sarebbe stata per me necessaria, anche se per motivi diversi”. Violet amava Firenze per l’arte e per la sensazione di intimità che la città le dava e le dedicò uno dei suoi romanzi, “I Papagalli sull’Arno (Pirates at Play)”. Aveva un rapporto endemico, di scambio con la città, non la usava come vetrina, ma ne promuoveva l’artigianalità, la moda, la bellezza, il patrimonio cultuale. Basti pensare che fu anche grazie al suo contributo se la statua di Primavera di Piero Francavilla poté nuovamente essere ammirata su Ponte Santa Trinita dopo la distruzione nazista e nel post alluvione si adoperò con appelli internazionali e aiuti economici, sostenendo il sindaco Piero Bargellini. Morì a Firenze, nella sua Villa dell’Ombrellino, nel 1972, lasciando i suoi vestiti, capolavori preziosi di Haute Couture, in beneficenza alla Croce Rossa di Firenze, al Comune una statua di fattura greca, Il Fauno, e sei milioni di lire ai più bisognosi della città.

Il belvedere Violet Trefusis

E proprio a Firenze c’è un punto panoramico tra i più suggestivi che porta il suo nome: il punto in questione domani la collina di Bellosguardo, esposta a mezzogiorno, immersa nel verde, e bagnata dalla luce. Da qui, Firenze si mostra nella sua intera bellezza in un’atmosfera di incantevole silenzio. Da piazza di Bellosguardo, percorrendo via Roti Michelozzi verso villa dell’Ombrellino, sulla sinistra incontriamo il belvedere, che si chiama proprio Belvedere Violet Trefusis, forse più noto come “il belvedere di Bellosguardo” o come “punto dell’oh” perché è impossibile, arrivando in questo luogo, non lasciarsi andare a un’esclamazione di stupore di fronte alla vista su Firenze che offre.

Violet ogni giorno osservava Firenze da quassù, dalla casa dove negli anni ‘50 e ‘60, accolse le figure più importanti del mondo, contribuendo a promuoverne la ricchezza culturale, la creatività, il dinamismo artigianale, il gusto per l’eleganza. Proprio arrivando al belvedere e voltandoci verso Villa dell’Ombrellino scorgiamo una statua infatti: è ‘la bella dea delle tranquille arti custode’, la Venere Italica di Canova che nel 1925 Violet Trefusis, poco più che trentenne, fece collocare da Cecil Pinsent per ricordare il punto dove probabilmente Ugo Foscolo aveva tratto ispirazione per Le Grazie.

Insomma, la vista dal Belvedere Violet Trefusis rispecchia simbolicamente il suo sguardo aperto per Firenze, non su Firenze.

Una passeggiata alla scoperta di Bellosguardo con Violet Trefusis

“Bellosguardo è una dimensione a sé stante, una atmosfera, una percezione” scrive Violet Trefusis che, nelle giornate primaverili e autunnali, faceva questa passeggiata per raggiungere Firenze e tornare a casa, a Villa dell’Ombrellino a Bellosguardo. La consigliava anche ai suoi amici, ospiti della sua Villa. Non era difficile incontrare, dunque, lungo via di Bellosguardo il giovane Mitterrand, Pierre Balmain o Francis Poulenc… Qualche volta Winston Churchill, sebbene facesse a piedi solo pochi metri per poi proseguire in macchina.

Da questa idea sono nate le Passeggiate sonore di Violet Trefusis: itinerari da seguire sul luogo o virtualmente e soprattutto da ascoltare, che raccontano, attraverso una attenta e inedita ricostruzione storica-biografica, i luoghi di Violet Trefusis. Un percorso eclettico, un viaggio immerso nel tempo alla scoperta di atmosfere incantevoli e originali, di personaggi straordinari, di curiosità, di memorie preziose da recuperare.

Il percorso parte da Piazza Tasso e arriva al Belvedere Violet Trefusis in tredici tappe opportunamente individuate in base ai contenuti, e ci guida lungo un percorso brioso ed eclettico: dalla tradizione carnascialesca tra Lorenzo il Magnifico e la Commedia dell’Arte, all’antico gioco della ruzzola; la scoperta di angoli poetici nascosti legata a illustri aedi; alla spiritualità del Tabernacolo del Magnificat che racchiude un legame speciale con Violet Trefusis, “cirenea della gioia”; le curiosità pittoriche che hanno lasciato traccia nei secoli di un punto particolare che guarda Firenze; la leggenda del pozzo del Saracino a Piazza di Bellosguardo fino alle suggestioni affascinanti di Villa dell’Ombrellino, dei suoi ospiti; della sua storia e ovviamente del cosmopolitismo e dell’esprit di Violet Trefusis.

Un percorso che permette di ascoltare la voce del vento lungo via Roti Michelozzi che costeggia il parco di Villa dell’Ombrellino, sorprendersi al cancello di Villa Bellosguardo con i suoi segreti, in parte erosi dal tempo, fino al tuffo nella meraviglia del Belvedere Violet Trefusis che lascia sempre senza fiato. E poi, con uno sguardo virtuale, permette di conscere la simbologia nascosta di quelle statue a corredo della terrazza, cosiddetta “alta” di Villa dell’Ombrellino.

Il percorso:

PARTENZA: Piazza Tasso; II TAPPA: Piazza San Francesco di Paola/via di Bellosguardo; III TAPPA: Via di Bellosguardo; IV TAPPA: Villa Fioravanti; V TAPPA: La Curva della Ruzzola; VI TAPPA: L’Angolo del Sospiro; VII TAPPA: Tabernacolo del Magnificat; VIII TAPPA: Il Punto Pittorico; IX TAPPA: Piazza di Bellosguardo; X TAPPA: Villa dell’Ombrellino – Entrata principale; XI TAPPA: Via Roti Michelozzi; XII TAPPA: Villa Bellosguardo; XIII TAPPA – ARRIVO: Belvedere Violet Trefusis.

Info:

La durata della passeggiata sonora è di 40’; la passeggiata, per chi volesse farla in loco, tenendo conto che è in salita, è di circa 45’/ 50’.

È possibile acquistare la passeggiata sonora sul sito https://www.violettrefusis.com/passeggiate/