Carattere forte, dotata di un fine intelletto e di grande, grandissima intelligenza: così è stata descritta e rappresentata, nel corso degli anni, Caterina de’ Medici, indiscutibilmente fra le donne fiorentine del tempo più conosciute al mondo. Sovrana consorte nella Francia del XVI secolo, ancora oggi la sua figura resta avvolta da un affascinante mistero.
La nascita e la giovinezza rubata
Caterina Maria Romula de’ Medici nasce a Firenze nel 1519. Pochi giorni dopo il parto, sua madre perse la vita. Il padre, Lorenzo de’ Medici -Lorenzo II- era allora il duca d’Urbino. Quest’ultimo, concesse la figlia quattordicenne in sposa a Enrico II di Valois, duca d’Orléans. Il motivo fu ben presto chiaro: dato il continuo diffondersi della corrente protestante, il matrimonio poteva essere un valido elemento per rinsaldare il potere del Regno di Francia, motivo per il quale, fu proprio il papa di allora, Clemente VII, nonché zio della stessa Caterina, a propiziare il matrimonio. A causa di una febbre molto alta, all’età di diciannove anni Caterina perse anche il padre.
Caterina de’ Medici e l’incoronazione a regina di Francia
Nel 1533 perse la vita il fratello maggiore di Enrico, Francesco –a causa di un’influenza molto forte- motivo per il quale si spalancarono le porte del trono di Francia ad Enrico e a Caterina. L’incoronazione avvenne nel 1536, tre anni dopo la scomparsa di Francesco -legittimo erede al trono- quando Caterina era appena ventottenne. Tuttavia, il regno del consorte non durò molto: nel 1559, Enrico morì durante un combattimento. Nonostante gli abiti a lutto che la regina indossò per tutta la sua vita, Caterina non si ritirò mai dalla vita politica francese: decise di fare da spalla ai tre figli i quali, a causa della loro salute cagionevole, si succedettero tutti quanti sul trono, a breve distanza di tempo l’uno dall’altro. Nonostante le volontà pacifiste che la animavano, pare essa sia stata legata al terribile massacro avvenuto nella notte di San Bartolomeo, fra il 23 e il 24 agosto del 1572, durante la quale migliaia di ugonotti –appellativo con il quale si chiamavano i protestanti francesi di confessione calvinista- vennero tragicamente uccisi. Benché il suo coinvolgimento non sia mai stato dimostrato in maniera chiara e netta, le continue voci al riguardo contribuirono a far perdere di credibilità al suo ruolo e alla sua immagine.
Caterina è anche ricordata per la sua irrefrenabile passione per la cucina: grazie a quest’ultima, fece arrivare in Francia i migliori cuochi toscani di allora, inaugurando quella che è divenuta nel tempo la “cucina francese”, nata grazie all’impronta indelebile che la cultura della cucina tipica fiorentina ha lasciato nell’universo culinario francese.
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