Chiusure mentali

noise1Finalmente un po’ di chiarezza! L’obiettivo dei “difensori della quiete e del decoro”  è finalmente chiaro, dopo anni di chiacchiere e polemiche: vogliono far chiudere tutti i locali di Firenze. Magari sperando che poi la gente se ne rimanga a casa e non tormenti le nottate dei poveri cittadini onesti con schiamazzi, urla, musica ad alto volume, alcol, e degrado. Perché questa è per loro la notte fiorentina.  «Che ci fa uno a giro dopo cena? Non ha una casa? Non ha un lavoro? Non deve studiare?». Penseranno forse questo gli indomiti “difensori della quiete e del decoro” , ultimo baluardo di moralità in questi tempi di degrado etico, sociale e culturale.

E, adesso, finalmente, il loro piano prende forma. Ė bastato un esposto alla magistratura per  raggiungere il primo obiettivo: La Citè, la famosa libreria-caffè di Borgo San Frediano – già colpita da provvedimenti restrittivi quest’estate – come si legge sul suo sito ufficiale, “si avvia definitivamente alla sua fine”.

Due giorni fa il giudice ha infatti rigettato il ricorso del locale, confermandone il sequestro preventivo con chiusura obbligatoria alle 23. Visti i tempi biblici della giustizia italiana (ma questo non è mica un problema serio come quello della difesa della quiete e del decoro, no?) l’attesa del processo e di un eventuale appello non consentono a La Citè di sopravvivere, dati i costi di gestione alti e i ricavi sempre più bassi.

E pensare che fino a qualche anno fa Borgo San Frediano era una strada triste e anonima… Lo stesso bando comunale che assegnò lo spazio a La Citè considerava “degradata” la zona. Adesso invece è una strada viva, piena di attività, locali e persone. E  questo per merito anche de La Citè: la sua libreria è una ricchezza per gli abitanti del quartiere, per i ragazzi dei licei che vengono a studiare, per le mamme e i bambini che vengono a giocare ed in generale per chiunque voglia leggere un libro, ascoltare musica, usare Internet, incontrarsi con gli amici. E poi c’è la programmazione serale: in questi anni si sono svolti alla Citè migliaia di concerti, performance, spettacoli. Tutti gratuiti.silenzio3

Ma non lasciatevi traviare da questi particolari di poco conto : in realtà l’apertura della Citè rappresenta un pericolo per “la per la salute psico-fisica delle persone” del quartiere, come si legge nelle motivazioni del sequestro.  Si potrebbero fare valutazioni sulla salute psico-fisica di chi ha portato la situazione fino a questo punto, ma non vogliamo andare oltre, e ci atteniamo ai fatti.

La sostanza è questa: se non cambia qualcosa, La Citè sarà probabilmente costretti a chiudere definitivamente i battenti a dicembre 2013. Lasciando a casa i lavoratori – tutti giovani, e volenterosi – che hanno creduto in questo progetto. Lasciando Firenze più povera, e silenziosa. Ma non il silenzio che vorrebbero i “difensori della quiete e del decoro” : no, il silenzio assordante di chi aveva qualcosa da dire, da offrire, e non può più farlo.

DANIEL C. MEYER