Da San Miniato a Monte, la vista su Firenze è incantevole. Nelle giornate scaldate dal sole, è possibile vedere, molto chiaramente, i monumenti del centro storico che rendono unica al mondo la città di Firenze. Intorno a San Miniato a Monte, si articola il Cimitero delle Porte Sante di Firenze, posto a stretto contatto con la basilica ed il monastero.
Inaugurato nel 1848 ed in seguito ulteriormente ampliato, fu progettato da Niccolò Matas, lo stesso architetto che diede vita alla splendida facciata della basilica di Santa Croce. Fin da subito divenne il luogo prediletto per tutti i fiorentini più celebri, i quali si assicuravano così l’eterno riposo dolcemente vegliato dalla grazia e dalla leggiadria della città di Firenze.
Tra le tante personalità illustri che qui sono sepolte –da Carlo Collodi a Pietro Annigoni, da Giovanni Spadolini a Vasco Pratolini- una menzione particolare meritano due persone che riposano nel cimitero dal 1947, la cui storia è divenuta conosciuta ai più anche grazie alle statue che sono posizionate in corrispondenza delle loro tombe.
Sono rappresentati con un dolce sorriso, il volto limpido e raggiante e un’eleganza d’altri tempi Mario e Maria Grazia Mazzone, figli di Emma Spulcioni, la quale aveva preso il cognome Mazzone da coniugata. Fu proprio la loro madre a volere rappresentare così i propri figli, precocemente scomparsi l’uno a causa della guerra, l’altra per una malattia. Se, infatti, Mario fu strappato alla sua vita a ventitré anni –nel 1944- a causa di un’esplosione provocata da una bomba in Germania dopo essere stato rapito dai tedeschi, fu la tubercolosi a privare Maria del calore dei suoi cari, il 31 maggio dell’anno seguente.
Una volta recuperati i resti di Mario, Emma scelse il Cimitero delle Porte Sante come luogo del riposo eterno dei propri figli. Dal 1947, la splendida cornice di Firenze fa da sfondo ai due giovani, i quali illuminano con la bellezza senza tempo del proprio sorriso l’eterno riposo delle persone sepolte nel Cimitero delle Porte Sante.
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