David di Michelangelo, quel dettaglio sfuggito per 500 anni

Avreste mai pensato che il David di Michelangelo avesse un dettaglio del quale ancora non si era accorto nessuno?

Michelangelo Buonarroti, nato a Caprese il 6 marzo 1475, deceduto a Roma il 18 febbraio 1564 e indiscusso protagonista del Rinascimento Italiano, ha letteralmente anticipato la scienza. Perché? Il capolavoro che risiede a Firenze, mostra infatti la vena giugulare, ben visibile sopra la spalla destra.

Il David di Michelangelo a Firenze

Il genio di Michelangelo si palesa in tutta la sua forza anche in questo dettaglio. Nel disegnarla, ha perfettamente reso come si presenterebbe la vena giugulare nel corpo di un giovane in buona salute, durante uno stato di eccitazione. In altre parole, affrontare un avversario come Golia giustificava senza dubbio la forma della vena sul collo.

Michelangelo ha quindi inciso ciò che sarebbe stato descritto dalla scienza molti anni dopo -precisamente nel 1628- grazie agli studi del medico e anatomista William Harvey. Ma chi ha scoperto il dettaglio, rimasto così a lungo inosservato? Il merito è da attribuire al professor Daniel Gelfman del Marian University College of Osteopathic Medicine di Indianapolis, il quale ha pubblicato, a questo proposito, un articolo su Jama Cardiology.

Recatosi in Italia a inizio 2020, il medico americano ha notato il dettaglio dopo aver osservato a lungo il David di Michelangelo. Anche se la distensione della vena giugulare può essere attribuita a possibili disfunzioni cardiache e ad elevate pressioni intracardiache, dal momento che il David è rappresentato in giovane età, il professore è giunto alla conclusione che Michelangelo potrebbe aver notato questa forma della vena nell’altro caso in cui è possibile che si possa manifestare, ossia, come accennato, nei giovani in uno stato di eccitamento emotivo e mentale.

Il David di Michelangelo, considerato uno dei capolavori più celebri del Rinascimento, è custodito nella Galleria dell’Accademia di Firenze.