First night nerves: le sfaccettature di Hong Kong

FIRST NIGHT NERVES

Si è appena conclusa la VI edizione del Dragon Film Festival, il festival del cinema cinese all’Odeon di Firenze. Noi siamo stati all’inaugurazione a vedere “First Night Nerves” e ve lo raccontiamo!

Per la serata di inaugurazione il film prescelto è First Night Nerves, del regista Stanley Kwan, primo regista di Hong Kong ad aver dichiarato apertamente la propria omosessualità. Anche se meno conosciuto rispetto a colleghi connazionali quali Wang Kar-Wai, il regista è piuttosto famoso in patria e torna sugli schermi riprendendo un tema a lui caro e già affrontato nel suo primo film di grande successo Rouge o Actress (Center Stage): la rivalità femminile che, in chiave almodovariana, unisce più che dividere.
Protagoniste del film sono due attrici, interpretate da Sammi Cheng (Yuan Xiuling) e GiGi Leung (He Yuwen), che si trovano a lavorare insieme in una produzione teatrale– Sisters- allestita in un vecchio teatro destinato alla demolizione.
Rivali per scelta e colleghe per convenienza, le due donne sono attraversate da profondi abissi e malinconici ricordi: la produzione diventa quindi un espediente per penetrare a fondo nella psicologia dei personaggi che, a differenza della filmografia della Cina continentale, non sono mai nettamente connotati.
Sfumati, fluidi, indefiniti, un continuo alternarsi di yin e yang –avversi ma complementari-, questi sono i personaggi di First Night Nerves, anche dal punto di vista dell’identità di genere e della sessualità,che reclamano il diritto alla libertà personale e accettazione sociale a priori.
Una libertà generica che, perfino nel discorso di apertura del Festival da parte delle autorità di Hong Kong, viene più volte sottolineata e auspicata: una libertà per cui è necessario lottare e difendersi. In risposta a questo, intervenendo sugli scontri che si stanno verificando in questo momento a Hong Kong, il console cinese ha invece dichiarato che la linea politica da seguire non è in discussione e ha espresso la sua vicinanza e sostegno alla polizia: Hong Kong è e deve restare parte della Cina continentale.
Anche nel film, il tema delle relazioni con la Cina, è toccato in maniera indiretta ma efficace. A partire dalla lingua: il film è recitato in cantonese (molto diverso dal cinese mandarino ufficiale) e i riferimenti alla Cina sono più che altro occasioni di confronto che non elementi di rinforzo. Traspare ovunque una sorta di aura di rimpianto e nostalgia per un passato (quello precedente all’unificazione con la Cina) percepito come migliore e più felice del presente.FIRST NIGHT NERVES

Un film complesso e metaforico, come altrettanto complessa – purtroppo non metaforicamente- è la storia del Paese in cui è ambientato.
Le altre pellicole in programma nei prossimi giorni spaziano dal thriller The Leakers, alla commedia A home with a view, al dramma personale e storico Our time will come, fino all’opera prima della regista Jessey Tsang con il suo The Improper Lady, un’analisi delicata della sessualità femminile.
Cinque film per entrare in contatto con un Paese che, oggi più che mai, è dolorosamente pieno di sfumature e sfaccettature. Tutte da capire.