I giardini di Firenze

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Non solo Boboli: con l’arrivo della primavera vi portiamo alla scoperta di tutti i giardini di Firenze, anche di quelli meno conosciuti.

Una delle tappe immancabili quando si parla di giardini a Firenze è certamente quello di Boboli, detto anche Giardino Granducale di Palazzo Pitti, il quale accoglie ogni anno circa 800.000 visitatori, ma non tutti sanno che questo famossissimo Giardino Mediceo possiede dei prolungamenti o meglio di giardini-appendice che però sono aperti tutto l’anno e il cui ingresso è totalmente gratuito: stiamo parlando del Giardino delle Ex Scuderie Reali e dei Giardini del Bobolino.

Il Giardino delle Ex Scuderie Reali e dei Giardini del Bobolino

Il Giardino delle Ex Scuderie Reali, noto anche come Giardino di Porta Romana, è un parco storico di più di cinque ettari che sorge tra il Piazzale di Porta Romana e il Viale Machievelli. Fu realizzato tra il 1876 e il 1869 e presenta al suo interno alcuni edifici i quali facevano parte del cosiddetto “complesso delle scuderie reali“, fabbricato quando Firenze era capitale D’Italia per volere del Re Vittorio Emanuele II di Savoia, il quale incaricò l’architetto Fabio Nuti di avviare un progetto che potesse fornire Palazzo Pitti di un ampio spazio da usare per ospitare i cavalli, le carrozze e  ovviamente anche il personale di servizio.

Quando però la capitale d’Italia fu trasferita a Roma, il complesso purtroppo restò inutilizzato almeno fino al 1919, quando fu poi assegnato al Regio Istituto d’Arte per collocare nella sala centrale delle ex scuderie la sua raccolta di gessi tratti da modelli antichi. Anche l’immobile delle Pagliere rimase completamente abbandonato fino agli anni Trenta, quando poi venne usato come laboratorio scenografico del Teatro Comunale di Firenze.

Oggi il parco ospita il Liceo Artistico di Porta Romana collocato proprio nell’edificio delle ex scuderie, dove tantissimi studenti si recano per apprendere i segreti dell’arte, e dove, dopo un’intensa mattinata scolastica possono anche trovare un luogo di spensieratezza e relax in quella che è la grande area verde nel cui centro si estende un bellissimo prato, circondato da ippocastani, platani e lecci  (circa 450) che nella stagione autunnale si mostrano in tutto il loro fascino, offrendo un incantevole foliage.

Aperto tutti i giorni dalle 7 alle 20, è frequentato non solo dagli studenti del Liceo artistico ma anche da chi abita nei dintorni o da chi ci viene apposta per trascorrere qualche ora nel verde e nella tranquillità ; c’è chi si ferma per un  pranzo veloce nell’area pic-nic con tanto di panche a tavoli in legno, chi accompagna i propri bambini nella piccola area-giochi o chi fa scorrazzare il proprio cane nell’area recintata appositamente allestita e ancora chi, stendendosi  sulla fresca erba, si cala nelle pagine di un bel libro.

Insomma, un vero e proprio angolo verde che, nascosto dalla celebrità del giardino di Boboli, è invece tutto da scoprire e rivalutare, ma soprattutto da vivere quando, pressi dalla stanchezza del lavoro o dello studio, cerchiamo un po’ di pace a pochi passi dalla confusione e dai doveri di tutti i giorni.

L’area verde dei Giardini del Bobolino, anch’essa un’estensione del Giardino di Boboli e da cui prende il nome, si sviluppa invece lungo Viale Machiavelli ed è composto da ben tre giardini arricchiti da pendii erbosi, scale, piazzali di ghiaia, vasche e grotte artificiali. A guardarlo bene, ci accorgiamo come questo giardino sia in realtà una versione in scala minore del Giardino di Boboli, sia per come si sviluppa, sia per la presenza  di un imponente e affascinante Cedro Incenso nell’aiuola centrale, il quale richiama i grandi alberi secolari che popolano il celebre giardino.

Così, tra le anse del Viale dei Colli, è inevitabile che quest’area verde attiri la nostra attenzione, sia se ci troviamo a piedi quanto in auto, tanto da farci decidere di fermarci o parcheggiare per visitarla e rilassarsi al suo interno.

Il Giardino delle Rose

Cambiando leggermente zona e lasciando i “prolungamenti verdi” dei Boboli, sottostante il Piazzale Michelangelo, nella parte ovest, troviamo il panoramico Giardino delle Rose. Aperto tutto l’anno dalle 9 al tramonto, eccetto Natale e Capodanno,  questa magnifica e profumata area verde venne realizzata nel 1865 dall’ architetto e ingegnere Giuseppe Poggi con la collaborazione del capo-giardiniere dell’Orto Botanico Attilio Pucci, durante gli anni di Firenze capitale.

Il giardino avrebbe avuto un preciso scopo, ovvero quello di ospitare una vasta collezione di rose ed infatti tutt’oggi troviamo ben 350 specie di rose antiche che fioriscono ogni anno tra la primavera e l’autunno, regalandoci colori e vivacità. 

La collezione di rose e di oltre altre 1000 varietà botaniche è stata inoltre arricchita grazie all’architetto giapponese Yasuo Kitayama che nel 1992, nell’ambito del gemellaggio Tokyo-Firenze, donò un ulteriore spazio dove sorge attualmente un’oasi giapponese Shorai.

Il Giardino delle Rose, che occupa circa un ettaro di terreno terrazzato, era un tempo proprietà dei padri Filippini, ma in seguito alla trasformazione operata dal Poggi, venne aperto per la prima volta al pubblico nel Maggio del 1895, durante la Festa delle Arti e dei Fiori organizzata dalla Società delle Arti Italiane e della Società Italiana Orticoltura.

Oggi il giardino vanta, oltre una bellissima serra dipinta d’azzurro, anche un piccolo bar a mò di chiosco dove potersi rilassare e bere degli ottimi cocktail, nonchè la presenza di eventi culturali a cui poter partecipare soprattutto durante il periodo estivo.

Un ambiente bucolico, ma allo stesso tempo razionalizzato dove si è invitati al rispetto delle piante e dei fiori ma dove è possibile anche divertirsi scoprendo le particolari sculture in bronzo dell’artista belga Jean-Michel Folon, le quali, dal 2011, popolano questo giardino, donandogli un’atmosfeta quasi surrealista.

E così, scoprendo a poco a poco il Giardino delle Rose, ci si imbatte in uomo in bronzo seduto su una panchina ( “Je me souvies”, 2003) o in un gatto, addormentato tra l’erba (“Chat”, 1996), e ancora in uomo, sempre in bronzo, che, col naso all’insù , sembra scrutare l’immensità del cielo sovrastante (“L’Envol”, 2005).

Ma il pezzo forte delle sculture di Folon è sicuramente rappresentato dal contorno in bronzo di una valigia, al centro della quale svetta una nave tra le onde e attraverso cui si può guardare il panormala di Firenze da un’altra prospettiva, piuttosto suggestiva e magrittiana.

Il Giardino dell’Iris

Infine, dall’altro capo di Piazzale Michelangelo, sorge il Giardino dell’ Iris, realizzato nel 1954 con lo scopo di ospitare un Concorso Internazionale annuale, chiamato Premio Firenze, per le migliori varietà di Iris. Non era certamente casuale che la scelta della sede del concorso fosse ricaduta proprio su Firenze, dato il suo legame con questo bellissimo fiore, simbolo della città stessa.

Il Giardino che si estende sul cosiddetto “Podere dei Bastioni” per circa due ettari e mezzo, venne progettato dall’architetto Giuliano Zetti e inaugurato nel Maggio del 1957, quando si era già arricchito di numerosissime donazioni di coltivatori stranieri, nonchè di una magnifica collezione di Iris storiche del Presby.

Dieci anni dopo, fu anche realizzato un affascinante laghetto che sorge nella parte bassa del giardino e che ospita le Iris Giapponesi e Louisiana. Oggi specialisti, botanici, ibridatori, orticoltori provenienti da ogni parte del mondo ancora visitano e operano in questo giardino che è di grande l’interesse scientifico, in quanto importante riserva di germoplasma del genere Iris.

Di Sailko – Opera propria, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=789079

Passeggiare nel giardino dell’Iris attraversando i suoi vialetti selciati in pietra serena, le piazzole e scendendo le scalinate perimetrali, è possibile solo dal 25 Aprile fino al 20 Maggio, ovvero quando l’iris è nel periodo di fioritura massima, così da poterne ammirare la bellezze della forma e dei colori. Un’ atmosfera “campagnola” ci guida alla scoperta delle varietà di questo fiore, accogliendoci in una tranquillità agreste e arcadica che quasi ci coglie impreparati, trovandoci a pochi passi dal caos della città.

L’ingresso è gratuito, ma se si vuole è possibile versare un piccolo contributo per la manutenzione del giardino ed è inutile dirlo che ne vale la pena per il semplice fatto che è importante e bello poter dare il proprio piccolo contributo per la prevenzione, la conservazione e la valorizzazione di queste magnifiche aree verdi di Firenze, meno conosciute, ma allo stesso tempo che conservano ancora la loro integrità, e forse purezza, lontano dal business turistico.

Articolo a cura di Valentina Vetrano

Foto cover: Di Sailko – Opera propria, CC BY 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=70377550