I love trekking: l’Anello del Rinascimento

Firenze è rinomata per le sue bellezze artistiche e il patrimonio culturale che in se custodisce. Orde di turisti durante tutto l’anno accorrono per ammirare da vicino questa perla dall’eredità rinascimentale ben conservata. Ma c’è un altro modo per ammirare la capitale mondiale dell’arte, ovvero, dall’alto.

 
L’Anello del Rinascimento è un trekking che abbraccia la città di Firenze snodandosi su strade sterrate, sentieri, antichi tracciati, alla scoperta non solo della Culla del Rinascimento da un punto vista inedito, ma anche della natura, dei borghi e delle testimonianze storiche che ne costellano i dintorni.
Circa 175 chilometri tutti in un’unica soluzione da percorrere a piedi ma anche in bicicletta, che si estendono sulle colline intorno alla Città del Giglio e che vedono come fulcro ideale il simbolo del Rinascimento, la Cupola del Brunelleschi.

Ma non ti spaventare vagabondo dei giorni d’oggi, se sei curioso di vedere Firenze, che sia o no la tua città, da una visuale d’eccezione, puoi percorre questo lungo itinerario a tappe, 16 ne sono state individuate per l’esattezza. Il percorso prevede la possibilità di raggiungere Firenze in ogni tratto grazie a collegamenti con i mezzi pubblici e i 175 km di itinerario comprendono 130 km dell’anello intorno a Firenze e 4 deviazioni facoltative che si avvicinano al centro città. Inoltre l’anello è percorribile in entrambi i sensi, anche se è consigliabile procedere in senso orario, ed è accompagnato da una segnaletica verticale e orizzontale che guida il tuo cammino.

Il punto di partenza e di arrivo dell’Anello del Rinascimento è il Castello di Calenzano.

Salendo giusto un po’, caro trekker della piana, da subito vedrai cambiare il paesaggio sotto gli occhi che si tingerà di fascino e meraviglia; salendo un altro po’ lo sguardo potrà spaziare sull’Appennino e il Mugello.
Il Convento di Monte Senario a Vaglia, il centro storico di Fiesole, le burraie di Santa Brigida, la Val di Sieve, un alternarsi di boschi, campi coltivati, borghi, luoghi sacri, andando verso Pontassieve il paesaggio non ti farà mancare niente in termini di varietà e anche incanto. Dopo aver attraversato il ponte sull’Arno si riprendono le colline e si raggiunge il Montecucco, non senza aver gratificato gli occhi con panorami che regalano scorci anche sul Valdarno.
Passando per lo Spedale del Bigallo a Bagno a Ripoli, si giunge a San Donato in Collina, proseguendo sulla Via Maremmana, antica strada che un tempo veniva percorsa dai pastori e i suoi greggi che provenivano dalla Val di Sieve, si arriva poi alla città del cotto, Impruneta.
 
Luogo di culto mariano e meta di antichi pellegrinaggi, da Impruneta l’itinerario immerso in paesaggi rurali si fa in discesa, fino a scorgere sempre di più dettagli del complesso monastico della Certosa, situato sulla sommità del Monte Acuto. Il percorso ti conduce come variante snodandosi tra le caratteristiche vie dei colli fiorentini a ridosso della città, tra campi, giardini e alte mura che custodiscono ville d’epoca e le vicende e i segreti delle famiglie nobiliari che le hanno abitate. E così, il panorama su Firenze più famoso al mondo si apre davanti agli occhi. Sei giunto al balcone di Firenze per eccellenza, il Piazzale Michelangelo.
Altrimenti proseguendo l’anello senza deviazioni, è possibile che tu abbia visto il piazzale più volte del David, ci si dirige nuovamente verso le colline, questa volta quelle che sovrastano Scandicci, in particolare il parco di Poggio Valicaia, in direzione Signa.
Il viaggio a piedi è quasi concluso, solo una tappa manca, ma da Signa puoi decidere se raggiungere il Parco dei Renai arrivando di nuovo a Firenze risalendo il fiume Arno o se compiere direttamente l’ultima tappa, in comoda zona pianeggiante lungo il Bisenzio, concludendo l’anello e giungendo dove eri partito, Calenzano.

Camminando sulle colline, nei boschi, lungo i vigneti, attraverso zone di grande rilevanza paesaggistica, si incrociano monasteri, castelli, spedali destinati ad accogliere i pellegrini, antichi centri murati, pievi di campagna, tratti di strade selciate risalenti al periodo romano o medievale. Con, idealmente e non, sempre uno sguardo sul centro storico della Città del Fiore.
Un trekking che ti farà innamorare una seconda volta di Firenze e sfuggire alla vita caotica della città, trovando una natura inaspettata alle sue porte e ritrovando un mondo antico che si credeva perso. Con chi fare quest’avventura?
Con i ragazzi di https://www.andareazonzo.com/
Testo di
Benedetta Perissi di Andare a Zonzo