I love trekking: il foliage nei boschi da visitare in Toscana

foliage

“L’autunno non è solamente una stagione, è uno stato d’animo”. Friedrich Nietzsche ce lo ha detto, noi dobbiamo assecondarlo e coltivarlo, questo stato d’animo.

 

Gli alberi in questo periodo perdono le foglie, il superfluo; l’autunno è un periodo che prepara alla rinascita: si lascia cadere a terra ciò che assorbe inutilmente energie preziose, pervasi da una suadente malinconia, ponte tra il presente e quel che non c’è più.
Niente sentimenti mesti, nessuna decadenza, come le foglie cadono al suolo arricchendo l’humus per le stagioni a venire, ci prepariamo, dopo aver superato un bel letargo invernale sotto le coperte, a una nuova fertile vita a primavera. Uno stato d’animo mai così fecondo, l’autunno.

A differenza di noi, gli alberi ci regalano uno spettacolo unico prima di addormentarsi e rinascere, il fall foliage. Chiome dalle tinte avvolgenti come un abbraccio, danno vita a paesaggi che sembrano prender vita dalla mano di un pittore, mentre le foglie cadono. Giallo, arancio, rosso e malinconia, il background perfetto per la rinascita e godersi l’autunno fuori e dentro di sé.
Se volete avvalorare la massima di Nietzsche, ecco dove lasciarsi pervadere dal poetico estro autunnale e ammirare il foliage, con malinconiche e corroboranti escursioni nei boschi più belli della Toscana.

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Orsigna

Orsigna è un piccolo borgo incastonato tra le montagne dell’Appennino Pistoiese, al confine con l’Emilia. Il nome trae origine dal fiume che lo attraversa e forma la splendida vallata, in questo periodo punteggiata dagli intensi colori caldi dei castagneti e salendo di quota, dei faggi, dalle forme particolarmente sinuose e sorprendenti. Luoghi cari a uno dei giornalisti fiorentini più famosi, passeggiare negli splendidi boschi dell’Orsigna, significa ripercorrere le orme di Tiziano Terzani. Innamorato della pace e dell’atmosfera mistica di queste foreste, qui vi passò l’ultimo periodo della sua vita.

Monte Amiata

Antico vulcano ormai spento, l’Amiata è ricoperto interamente da boschi. Sui suoi versanti si adagiano borghi dall’indubbia bellezza e castagneti millenari sui quali matura il frutto protagonista di questa terra e dell’autunno, la castagna, che qui si fregia del marchio IGP. Dopo una bella escursione nei boschi autunnali amiatini, una pausa del gusto a base di castagna, dai dolci ai primi piatti o semplicemente arrostita, è assai consigliata.

Camaldoli

Circa 1.000 anni fa un gruppo di monaci trovarono in questo lembo di terra al confine con l’Emilia Romagna, il luogo ideale dove stanziarsi e costruire il monastero e l’eremo del proprio ordine. Siamo a Camaldoli, nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi in provincia di Arezzo. Il monastero e l’eremo sono immersi nella foresta sacra dove fede e natura si fondono, una foresta che d’autunno si tinge di fascino con le sue antiche abetine, le sue estese faggete e un castagno gigante, il Castagno Miraglia.

 

 

Foresta del Teso

Vicino a Maresca, sempre sulla Montagna Pistoiese, si estende una zona boscosa di circa 2.000 ettari, permeata da quell’atmosfera magica che solo l’Appennino Settentrionale è in grado di regalare: la Foresta del Teso. Quest’area di grande pregio naturalistico è caratterizzata da piante secolari e d’alto fusto, delle quali il più tipico è il faggio, che in autunno regala i paesaggi più ammalianti. Teatro di lotte partigiane e antico possedimento granducale, la Foresta del Teso si estende fino ai dolci crinali appenninici, dove il bosco lascia il posto ai meravigliosi panorami sui territori circostanti.

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Cerchi un relais per ammirare il foliage nel Casentino? Il Podere Castellare è la location che fa per te, scoprilo qui

Foresta di Sant’Antonio

Gli elfi esistono solo nei boschi incantati delle favole. Se si mette da parte quella fervida fantasia che vivacizza le giornate dei bambini cresciuti, l’affermazione è vera. Ma se si intraprende un’escursione nella Foresta di Sant’Antonio a Reggello, sarà inevitabilmente la matura razionalità a farsi da parte e lasciare spazio a un mondo fatato. Il bosco incantato di Sant’Antonio si fa ancora più magico in autunno, tanto da risvegliare la sopita fantasia e immaginarsi protagonista di un racconto mitologico, alle prese con dispettosi folletti o un saggio elfo.

Testo e foto di Benedetta Perissi