Al Lumen “Disegnini”: un’installazione interattiva partecipativa

disegnini lumen

L’esposizione “Disegnini”, giunge alla sua quarta tappa e approda per la prima volta in terra fiorentina, più precisamente al Lumen Firenze, fino al 31 agosto.

“Disegnini” è una raccolta di disegni e illustrazioni digitali, stampati su cinquantasette metri di tasselli in cartoncino, tenuti insieme da cavi d’acciaio; un’installazione interattiva, che nasce grazie ad un gioco lanciato sui social dall’ideatrice del progetto Maria Campori durante il lockdown 2020. La noia. L’attesa. Le giornate interminabili e l’impossibilità di uscire, portano Maria, nata e residente a Empoli ad acquistare online un libro “magico”, lei che solitamente sostiene l’acquisto local e vis a vis. Il libro contiene 500 numeri, ognuno dei quali corrisponde ad un tema da illustrare. Arriva il primo disegno, poi il secondo, poi il terzo, così per passare un po’ il tempo, ma: “Io non sono un’artista e non lo voglio essere, per questo ho realizzato un gioco da condividere con gli amici”. E non solo… Le regole? Semplici! A partire dal generatore di numeri casuali di Google, da 0 a 500, Maria estrae il numero corrispondente a un tema e lo pubblica nelle sue storie (Instagram e Facebook) per lanciarlo. E va avanti così, giorno dopo giorno, per 500 giorni, dal 22 marzo 2020 fino al 3 agosto 2021.

Dopo un primo “spam” con cui Maria lancia la call to action – “tantoché Instagram mi ha bloccata temporaneamente a volte”- già dai primi giorni il gioco vede tantissime adesioni: dagli amici a illustratori noti nel campo del designo. E Maria piano piano raccoglie così ogni singolo lavoro arrivato tramite i tag nelle storie e lo archivia. Il progetto “Disegnini” nasce senza l’intento primario di diventare un’installazione, dalla partecipazione libera e spontanea e rivolto a tutti, artisti e non, bambini e anziani. Dieci minuti da dedicare liberamente, senza impegno, grazie ai quali secondo un famoso artista “Se si disegna tutti i giorni la mano migliora e si diventa più sicuri”.

Finito il gioco, arriva l’idea: trasformare ogni disegnino digitale, in installazione fisica, reale ed esporla, in modo itinerante e in spazi diversi tra di loro. Il progetto è stato seguito in ogni suo dettaglio da Maria con il supporto per la realizzazione de “Il Cowo di E” e Marco B., di Silvia Vallesi per la visione grafica, con l’idea di mantenere il formato delle storie Instagram e Facebok, scorrevole, minimale e non necessariamente in alta risoluzione, a “effetto disegnino”. Maria Campori sottolinea che le stampe sono riproduzioni e non opere originali, poiché l’installazione ha l’obiettivo di riportare e trasmettere la linearità e la leggerezza del supporto virtuale. Si smonta e si adatta a qualsiasi spazio, grazie all’idea di allestimento di Chiara Gini.

Inoltre l’esposizione ha una sua peculiarità: non è unicamente contemplativa anzi, il formato e il supporto permette ai visitatori di poterli toccare, chiudere gli occhi e passarci nel mezzo, sbatterci la testa, osservarli mentre il vento li muove o li fa girare su loro stessi, “puoi vederli da lontano o da vicino”, e chi vuole, può leggere il nome di chi li ha realizzati per andarlo a cercare e seguirlo. Da questo progetto è nato flusso naturale di collaborazioni tra chi ha partecipato, contatti e commissioni. Non sappiamo quando sarà l’ultima data del “tour”, sappiamo solo che ogni volta che l’installazione viene esposta in uno spazio, essa starà agli eventi atmosferici e non: non deve essere custodita e illibata, lucidata e messa a punto ogni volta, anzi! È necessario che faccia il suo corso: i disegni verranno consumati dai tocchi, dal vento, dall’umidità in modo da arrivare, come un flusso vitale, alla sua fine.

Per info visitate il sito https://lumen.fi.it/ oppure andate sulla pagina FB https:// www.facebook.com/lumenfirenze

Testo a cura di Eleonora Chiarugi