Il fotografo toscano con le sue immagini ha indagato sulla latex fashion, un look oggi divenuto l’ultima frontiera della moda.
Quindici anni fa Madonna si è esibita nel suo tour mondiale Sticky & Sweet sfoggiando un look provocatorio che nulla lasciava all’immaginazione, con un chiaro rimando all’iconografia sadomaso. Lo stilista Riccardo Tisci aveva spinto l’aura glamour di Madonna su un altro livello, portando il fetish, fino ad allora tabù, dall’underground al main stage. Nel 2020, Miley Cyrus ha rispolverato quel look da dominatrice più che da popstar, ma non dobbiamo pensare che abbia trovato i suoi abiti in un sexy shop… Ci sono brand come Versace, Moschino, Givenchy, Jean Paul Gaultier, Pierre Cardin, Thierry Mugler, John Galliano o Yves Saint Laurent dove gli stilisti hanno aperto una porta nascosta alle fantasie kinky, facendole entrare nell’alta moda.
I servizi fotografici che abbracciano l’estetica kink si sono moltiplicati sulle copertine di riviste come Vogue, ma ovviamente non è la prima volta che uno stile d’avanguardia da underground arriva al mainstream: quando negli anni Settanta il punk – che segnava la scena londinese – divenne popolare, la stilista Vivienne Westwood iniziò la scalata al successo. Negli ultimi anni è il latex il materiale protagonista di passerelle e nuove collezioni – più volte ammirato anche alla Paris Fashion Week – così ho deciso di parlarne con Roberto Roto, un fotografo toscano, di Prato per la precisione, che in tempi non sospetti lo ha introdotto nella sua moodboard: Roberto Roto. Specializzato in editoriali di moda, il suo stile sofisticato gli ha fatto collezionare pubblicazioni internazionali.
«Ho iniziato a fotografare negli anni Ottanta quando ero un ventenne» esordisce Roberto «perché a quel tempo avevo a casa la disponibilità di una camera oscura. Fotografavo motociclette e dragster, poi ho iniziato a lavorare per le agenzie di moda, realizzando book fotografici per modelle. Nel 2010, dopo una pausa dalla fotografia, ho venduto la mia camera oscura e ho iniziato da capo passando al digitale. Sono un fan di fotografi quali Bob Carlos Clarke, Helmut Newton o Ellen Von Unwerth, ma soprattutto un giorno ho scoperto un libro fotografico intitolato Latex Fashion Photography (Goliath ed., 2011. NdR) che mi ha davvero ispirato, così ho deciso di provare».
Vedendo i suoi scatti pubblicati tra il 2012 e il 2013, si può constatare che Roberto aveva già introdotto in quel periodo il latex nello styling per shooting d’avanguardia, quindi lo si può considerare un pioniere in Italia, considerando lo standard della produzione fotografica del settore. Perché se il punk è nato da uno stile di vita urbano e tale è rimasto, il latex è un look concettuale spesso associato ai club o eventi BDSM come il Torture Garden a Londra. Per molto tempo, quando non ha ricevuto lo stigma del fetish, è stato bollato come industrial o peggio post-punk, ma mai chic. Senz’altro l’emittente MTV ha svolto un ruolo importante nel suo sdoganamento. Abbiamo visto svariati video musicali di Lady Gaga, Rihanna, Taylor Swift o Katy Perry in cui cantano in attillati abiti di latex.
«Fuori da certi contesti questo look era ancora per una scena di nicchia, quasi inesistente nell’Italia di 10 anni fa, ma capii che per la fotografia poteva essere interessante se mixato a concetti classici della moda. Qualche anno fa sono andato pure al Fetish Ball di Berlino, ma credo – anche per il mio background – che lo stile dei nordeuropei non riesca ad affrancarsi dallo stereotipo della “sottocultura”. Noi italiani invece abbiamo il senso del bello, con uno styling sofisticato e più elaborato, una modella adeguata e il trucco giusto puoi fare foto di moda con ogni tipo di materiale. Ed ecco che il latex diventa estremamente fashion.»
Lady Gaga nel 2012 ha indossato un abito in latex rosso della stilista giapponese Atsuko Kudo per incontrare la regina Elisabetta II. Una foto scattata durante l’evento fu selezionata dalla regina stessa e si trova nella galleria del castello di Windsor. Nel 2016, Riccardo Tisci ha chiesto sempre ad Atsuko Kudo di realizzare gli abiti in latex di Beyoncé per il Formation World Tour. Di recente, abbiamo visto varie influencer, attrici e modelle – come Chiara Ferragni, Kate Beckinsale, Kim Kardashian, Bella Hadid, Paris Hilton, Jennifer Lopez o Hailey Baldwin – partecipare a eventi di gala in abiti a tubino in latex. Trinity Rodman, calciatrice statunitense, è stata l’ultima della serie, presentandosi alla consegna del Pallone d’Oro 2022 a Parigi in un bellissimo abito in latex blu elettrico, realizzato per lei dal brand francese Avellano. Quella sera ha rubato la scena a Kylian Mbappé che durante la cerimonia era seduto accanto a lei!
«Rifletto sempre su come saranno presentate le mie foto negli editoriali» conclude Roberto «penso che sia molto difficile fare uno shooting impiegando abbigliamento in latex. Dato che viene da una scena di nicchia, molti fotografi non hanno interesse ad usarlo per i loro progetti, ma con il mio lavoro ho voluto indagare sulle possibilità di spingere lo styling della moda con nuovi materiali. Sai, c’è sempre il rischio di scadere nel volgare se non sei in grado di gestirlo. Per questo motivo ho preferito una chiave di rappresentazione più classica. Oggi, si può appurare come sia sempre più usato in eleganti mash-up e le immagini funzionano anche per editoriali commerciali.»
Alla fine, dobbiamo ammettere che il latex è davvero attraente e anche se è ancora presto per farlo passare dalle popstar e dalle passerelle alla strada, è più facile accettare questa avanguardia della moda come chic, piuttosto che fetish.
Foto di Roberto Roto
IG: @robertoroto2