Eleonora di Toledo e le origini di “Pitti”

Eleonora di Toledo e le origini di “Pitti”: il ritratto di una donna abile, influente e bellissima, capace di orientare i gusti artistici, culturali e modaioli dell’Europa del Cinquecento.

Tutto il mondo conosce l’espressione Pitti Uomo”, ma in pochi conoscono davvero la storia di questo nome. “I’ Pitti” – come viene comunemente chiamato in città – è uno dei più importanti saloni di moda maschile al mondo. L’evento – che si svolge due volte l’anno a Firenze – attira designer, stilisti e compratori da tutto il mondo: in uno scenario di eleganza e stravaganza, vengono presentate le ultime tendenze della moda maschile. 

Ma perché chiamarlo “Pitti”? Perché inizialmente si svolgeva a Palazzo Pitti, risponderebbero in molti, trascurando l’origine reale (in tutti i sensi), di questa definizione. È vero, il nome dell’evento deriva dalla sua sede primordiale, Palazzo Pitti, che fu acquistato da Eleonora di Toledo nel XVI secolo. La regina Eleonora fu una mecenate appassionata di arte e letteratura, e grazie al suo ruolo a corte il palazzo divenne un importante centro per attività culturali e artistiche dell’epoca. 

Oggi, la rassegna universale della moda non si tiene più nel palazzo reale, ed è stata spostata per questioni logistiche alla Fortezza da Basso, ma il nome è rimasto lo stesso, celebrando e omaggiando la figura di Eleonora: la donna che cambiò le sorti di Palazzo Pitti. Quello del palazzo è, ad oggi, un nome che rimanda a eleganza, bellezza e raffinatezza, rappresentando l’eredità culturale e artistica del centro nevralgico della Firenze rinascimentale. Il mondo intero accorre in città, che torna capitale della moda e dell’arte internazionali, rievocando la tradizione della corte medicea.

Non resta che approfondire il racconto di questa donna speciale, per capire quanta importanza abbia avuto nel rendere Firenze bandiera di stile, città trendy, à la page, caratteristica che perdura nei secoli. 

Dunque, Eleonora di Toledo è una delle figure più importanti e influenti della corte medicea durante il Rinascimento, moglie di Cosimo I de’ Medici, Granduca di Toscana. All’epoca le unioni matrimoniali erano dettate essenzialmente da accordi familiari, veri e propri contratti volti a rinsaldare rapporti di egemonia politica e commerciale. Anche questo, in principio, lo fu; costò una grande fatica giungere ad accordi soddisfacenti tra le parti, soprattutto perché la famiglia di Eleonora era tra le più ricche del tempo. 

Suo padre, Pedro Álvarez de Toledo, fu viceré di Napoli e rispondeva direttamente al sovrano Carlo V d’Asburgo, il reggente del celebre “Regno su cui non tramontava mai il sole”, per citare una delle frasi più sottolineate nei libri di storia delle superiori. Consolidare il legame tra la Signoria fiorentina e un ramo della dinastia più potente d’Europa fu impresa ardua, ma nella primavera del 1539, Cosimo I ed Eleonora di Toledo convolarono a nozze, nella chiesa di San Lorenzo, tra sfarzosi festeggiamenti. Il loro matrimonio si rivelò, poi, di un amore vero e duraturo, costruito su rispetto e parità.  

Fu così che Eleonora dette alla luce ben undici figli, senza trascurare la sua propensione da vera e propria influencer dell’epoca moderna. Artista, mecenate, diplomatica scaltra e abile, la sua autorità sulle corti, sulla cultura e sulla moda della Toscana, fu immensa e il suo contributo alla storia della regione intera è evidente ancora oggi, a centinaia di anni di distanza. Eleonora aveva ricevuto un’educazione degna di una principessa, la sua istruzione fu rigorosa e completa, con una particolare attenzione all’arte, alla musica e alla religione. Fervente cattolica, la sua fede appassionata e intensa plasmò le sorti della città, favorendo e incoraggiando la costruzione di chiese e monasteri in tutta la Toscana

Divenne da subito un’alleata importantissima per il marito nella gestione della corte e della situazione politica di Firenze. La grande abilità diplomatica le permise di negoziare con le altre famiglie nobili fiorentine e di mantenere buone relazioni con loro. Il suo sostegno a Cosimo fu fondamentale per la crescita e lo sviluppo del Granducato di Toscana. Ma Eleonora fu anche artista e mecenate brillante e consapevole, con un gusto sopraffino: la sua passione la spinse a sostenere la produzione di opere d’arte e la costruzione di edifici sontuosi, come la basilica di San Lorenzo.

Il suo contributo all’arte rinascimentale fu decisivo per la crescita della cultura della bellezza. Ma la caratteristica ancor più peculiare della principessa spagnola, fu quella di essere una vera e propria regina della moda. Lo stile elegante e la raffinatezza dei suoi gusti erano molto apprezzati e influenzarono letteralmente la moda dell’élite fiorentina. La sua reputazione come simbolo e personaggio da imitare è ancora oggi un monito per molte donne e il suo ruolo dell’epoca ci appare quantomai contemporaneo e attuale. Chi meglio di tutti ci ha trasmesso quest’immagine iconica, permettendo di vedere coi nostri occhi quanto la “regina Eleonora” fosse l’influencer della moda rinascimentale, è il pittore fiorentino Agnolo Bronzino

Agnolo Bronzino, Ritratto di Eleonora di Toledo col figlio Giovanni, 1544-1545

Egli realizzò un ritratto della regina che posa in abiti eleganti: un tributo alla bellezza, all’austerità e alla forza della donna. La tecnica pittorica di Bronzino, caratterizzata da pennellate di colori ricchi e luminosi, accentua la bellezza di Eleonora esaltandone l’inconfondibile eleganza. Il dipinto è uno sfoggio della tecnica pittorica rinascimentale, un contributo indiscutibile alla storia dell’arte, riconosciuto a livello internazionale. Influente, potente, attraente, irresistibile: il ritratto del Bronzino esprime la femminilità, la fertilità e al contempo la fermezza di una donna importante per il suo re e per tutto il popolo fiorentino.

Ma tutto questo come si collega a Palazzo Pitti e alla fiera internazionale della moda? È molto più semplice di quando pensiate…

Palazzo Pitti fu acquistato proprio da Eleonora di Toledo, come residenza per la famiglia, ossia l’intera, illustre corte medicea, nel 1549. Fu la scelta ideale per la regina, poiché dava sfoggio alla ricchezza e al potere della famiglia Medici, rinsaldando il dominio politico e morale sulla città e sulla Toscana intera. All’epoca, Palazzo Pitti era una grande dimora signorile, situata nel centro di Firenze e circondata da lussureggianti giardini e pirotecniche fontane. Eleonora e Cosimo I de’ Medici decisero di acquistare il grande palazzo come fulgida dimostrazione di potenza, rendendolo il centro della vita politica e sociale del Granducato. La regina utilizzò il palazzo per ospitare grandi feste ed eventi mondani, frequentati da artisti, letterati e personalità illustri dell’epoca.

Palazzo Pitti è rimasto residenza della famiglia medicea per molte generazioni e oggi è un museo che ospita una vasta collezione di opere d’arte e reperti storici. Questa brillante mossa di Eleonora di Toledo fu un evento cruciale nella storia della famiglia dei Medici, ancora oggi rappresenta una testimonianza dello sfarzo e del dominio della corte medicea nel Rinascimento. Iconica, regale, splendente, influente, virale, l’immagine della principessa spagnola che giunse in città per sposarne il sovrano reggente, riecheggia fino ai nostri tempi. Campeggiava nella Firenze e nell’Italia del Cinquecento, come oggi troneggiano attrici, cantanti e fashion blogger, dettando le leggi della moda universale. Così fu Eleonora di Toledo: l’icona fashion del Rinascimento.

Illustrazione di Alessio Vignozzi “Il Vigno”.