Il senso dei luoghi: Figline e Incisa Valdarno nelle immagini di TerraProject

Dicembre 2021. Una vista serale della zona sud di Figline.

Il tessuto sociale e il paesaggio di Figline e Incisa Valdarno nelle immagini del collettivo TerraProject. Un progetto per consolidare il legame del Comune con la fotografia contemporanea.

Il Comune di Figline e Incisa Valdarno – dopo i lavori realizzati da Paolo Monti (1980) e Gianni Berengo Gardin (2011) – ha coinvolto il collettivo di fotografia TerraProject per realizzare una documentazione del suo territorio. Il risultato è stato testimoniato dalla mostra Il senso dei luoghi, curata dagli stessi autori con la produzione di Città di Figline e Incisa Valdarno e di Servizio Cultura e Marketing Territoriale.

Alle immagini si accompagnano testi di Vanni Santoni e Giovanna Calvenzi. Il senso dei luoghi, nato nel 2021 e concluso la scorsa estate, è un lavoro che ha permesso agli autori di approfondire il rapporto con il tessuto sociale della comunità e quello naturale e urbano, in un dialogo tra l’elemento umano e quello paesaggistico.

Figline Valdarno

TerraProject è un collettivo di fotografia documentaria fondato a Firenze nel 2006 da Michele Borzoni, Simone Donati, Pietro Paolini e Rocco Rorandelli, che i lettori di FUL ricorderanno essere stati tutti ospitati sulle nostre pagine negli ultimi anni. Tra i primi collettivi fotografici nati nel nostro paese, con progetti di gruppo definiti da una ricercata uniformità stilistica, hanno da sempre incentrato la propria ricerca su temi sociali e ambientali, sia a livello globale che nazionale.

I loro lavori sono regolarmente pubblicati sulle pagine delle principali riviste italiane e internazionali, vantano numerosi premi, nonché esposti in gallerie, festival e prestigiosi musei internazionali.

Il progetto racconta, attraverso più di 50 fotografie, la normalità del quotidiano, tessendo un mosaico che vuole restituire innanzitutto a coloro che abitano e custodiscono queste terre, l’immagine di un luogo che ha ispirato e guidato gli sguardi di quattro fotografi attraverso il susseguirsi del tempo e delle stagioni.

Il lavoro proposto, che prende le mosse dalla fotografia documentaria contemporanea, include sia ritratti che fotografie di paesaggio, in un equilibrio dal quale emerge uno dei tratti caratterizzanti TerraProject, ovvero la misura dell’atto fotografico, una distanza che nasce dal lavoro di gruppo, in cui i quattro sguardi si realizzano in un quinto elemento, quello collettivo appunto.

Tornare nei luoghi, ricercare l’alternarsi della luce, chiedere ai soggetti di posare, sono tutte soluzioni stilistiche che avvicinano i fotografi all’essenza della comunità che stanno raccontando. Gli autori, nel cercare momenti e volti immersi nel territorio, colgono un tempo sospeso, un momento che nella fotografia si realizza immortalando istanti nei quali riconoscere ricordi e rimandi della storia personale di chi quel luogo lo abita.