Mehstre, il tormento che esce dalla quiete

Mehstre street artist fiorentino

Dietro alle tue opere forse anche il messaggio che Firenze non dorme e che il tema rinascimentale è solo un punto di partenza per aprirsi a nuovi scenari e per veicolare un messaggio più che mai attuale? Che potenziale ha in questo senso la street art?

L’arte che è nata a Firenze nel Rinascimento è il fiorellino più bello della storia dell’arte italiana. È importante ricordarlo ed esserne partecipi, soprattutto come creativi. In strada non sono riuscito a testimoniare l’affetto per questo periodo, anche perché la mia esperienza si è interrotta bruscamente a causa dei problemi legali che ho avuto per la mia attività.

Mehstre street artist fiorentino

 La street art è un arma a doppio taglio, da un lato può veicolare un messaggio di protesta nei confronti della gentrificazione della città nelle sue ipocrisie, dall’altro può essere usata da qualche furbetto per attirare l’attenzione della massa attraverso immagini-feticcio dal contenuto scontato o addirittura patetico. 

Nei tuoi primi poster affissi in strada con la tecnica del paste up noto un richiamo allo stile di Lautrec e ai vecchi manifesti del cinema italiano con volti famosi da Mastroianni a Dostoevskij, da Tom Waits a Pasolini, da James Dean fino ad arrivare a Pacciani che venivano decontestualizzati e calati nel tuo mondo onirico e fantasioso, nelle opere più recenti notiamo che le figure ed i volti non sono più una parte dell’intera composizione ma divengono fulcro centrale dell’opera con gli scenari ed i paesaggi alle spalle che creano un contrasto che li mette ancora più in risalto ed i volti non sono più quelli di personaggi famosi ma di persone comuni forse a te care. Come mai questo spostamento di attenzione verso il volto e lo sguardo dei soggetti che ritrai?

Mehstre street artist fiorentino

Nei primi manifesti ancora non avevo capito l’importanza dell’atmosfera e del racconto; le opere erano principalmente di matrice grafica e riguardo a questo Lautrec mi piaceva molto: era solo sufficiente una figura ben fatta e una bella composizione di forme e colori per creare un lavoro piacevole. Amavo rappresentare i personaggi che ammiravo, avendo a disposizione grandi repertori di immagini facilmente reperibili. Col tempo questo approccio è però diventato limitante ed è nata in me la necessità di arricchire i miei lavori con elementi più personali; mi sono accorto che ritrarre una persona conosciuta o un atmosfera familiare mi permetteva di rappresentare molto più vivamente le sue qualità, difetti e unicità. Così ho iniziato a sentire le mie opere molto più vicine a quella che era la mia vita, il mio mondo e la mia quotidianità