Locale che vai bagno che trovi, quale il vostro preferito?

Nel suo racconto a tutto tondo del fine settimana appena trascorso Mia Wallace ha concentrato la sua attenzione sui bagni dei locali frequentati: in fin dei conti ha ragione, tutti quanti sappiamo dov’è il bagno nel nostro locale preferito.

 
E poi ci sono quei posti dove entri, saluti chi sta al bancone, o in mezzo alla sala, come fosse un vecchio amico. Quei posti dove vai in bagno senza bisogno di chiedere dov’è. E sai pure se la luce è automatica o devi spengerla col pulsante. Quei posti dove puoi aspettare anche 10 minuti in più… tanto è come a casa. Quei posti dove non guardi il menù ma ordini e basta. Dove ti senti libero di appoggiare il cappotto a caso, buttato lì in un angolo. Quei posti dove, quando fai lo scontrino per la drink o l’ingresso, hai già i soldi in mano, tanto sai benissimo quanto paghi. Di solito sono i posti dove vai da tempo, o semplicemente qualcuno è stato veramente bravo nel farti sentire a tuo agio. E così ti accomodi, saluti il barman, chiedi il “solito” o fai fare a lui, e ci stai. Ci stai come se fossi a casa.
E dopo tutto quello che succede nel mondo, dopo tutta la baraonda in cui siamo sistemati e che a volte facciamo solo finta che non esista, beh… casa diventa qualcosa di importante, soprattutto per chi riesce a fartela trovare, anche quando fuori piove.
È il caso di un giovedì piovoso alla fine di una settimana piovosa e non soltanto per le previsioni del tempo. Si esce rigorosamente in macchina cercando di bagnarsi il meno possibile. Stasera la cena si chiama KOTO RAMEN. Ci siamo già stati ma ci piace l’idea di tornare. Le sedie di legno chiaro, la gente che si abbuffa nelle ciotole, il cucchiaio di ceramica appoggiato per la zuppa, la cucina a vista. E poi le grandi vetrate che danno la visuale sulla strada. Invece del solito ramen stasera si ordina le Tapas Giapponesi: Gyoza Tardizionali ripieni di maiale e cavolo cappuccio, e quelli Veggie con pasta alla barbabietola, che danno un colore rosino all’impasto. Il pollo fritto da inzuppare in un intingolo di porri, il Tonkatsu (arista di maiale fritta alla giapponese servita con cavolo cappuccio e viola), un Kakuni che si scioglie in bocca (il rigatino di maiale brasato con salsa di soia, mirin e sake) e la scoperta dell’apprezzare anche il Tofu fresco con mandorle tostate e sesamo nero. A breve il Koto Ramen aprirà anche in Borgo San Frediano e ci stiamo già leccando i baffi, mentre finiamo la cena ordinando tutti e 3 i dolci: semifreddo al sake, panna cotta aromatizzata al basilico e salsa di cachi e il Matcha Brownie servito con la panna fresca.

Il bagno delle donne è su un gradino, dopo il bancone sulla destra. Dietro la tenda.
¶ KOTO RAMEN, Via Verdi 42r (Lunch & Dinner)
Coming Soon: Borgo San Frediano 41r

Venerdì. Piove ancora. Fuori con un ombrello enorme, quasi lo dovessimo usare per cacciare i coccodrilli. Aperitivo al SANTINO, Via di Santo Spirito. Come al solito è pieno di gente, ma non passa molto che riusciamo ad accomodarci ad uno dei 4 tavolini in ferro battuto. Le piante attaccate con le catene ad altezza diversa lungo la parete. La vetrina con salumi. Si ordina una bottiglia di Friulano insieme a qualche piatto: terrina di fegatini con pane abbrustolito, baccalà mantecato e polpettine di carne al pomodoro. Qualcuno accanto ci spiega l’ascesa del “disagio” fino alla “depressione”. Non ci lasciamo coinvolgere molto. Piano piano si svuota. Gli sgabelli alti vicino al bancone adesso sembrano avere una seduta. Noi finiamo la bottiglia e ci spostiamo per una bevuta dall’altra parte del ponte.

Il bagno (uomini e donne insieme) è in fondo, dietro l’archetto. La luce è già accesa.
¶ IL SANTINO, Via di Santo Spirito 60r (Every Day 12.30 – 23)

A volte i posti li scegli anche perché ti rimangono un po’ nel cuore, e non sai bene perché. È il caso del RIVALTA CAFE’, sui lungarni. Pedana grande fuori e riscaldata. Tanti tavolini bianchi laccati. Una sala interna affrescata e riempita da uno specchio grande quanto la parete. E poi quelle lanterne che sembrano mongolfiere. “Che bevi?”. Si ordina al bancone e ci si accomoda lì davanti, sugli sgabelli alti. Si sceglie una variante più dolcina del Margarita: Tommy’s Margarita. Le luci non sono troppo alte ma l’atmosfera è perfetta per scambiarsi le chiacchiere del “Tu che fai stasera?”. Abbiamo ancora tempo di bere uno shot tutti insieme. Si prende l’ombrello. Intanto facciamo un salto al Combo.

Il bagno è in fondo al corridoio, accanto ad uno specchio (attenti a non farvi la doccia quando vi lavate le mani).
¶ RIVALTA CAFE’, Lungarno Corsini (Every Day 10-2)

Al COMBO stasera c’è Carnevale. Beh… noi non siamo vestiti ma ci sentiamo al caldo lo stesso. 3 i barman che lavorano per l’insaziabile sete dei partecipanti che si accalcano del corridoio centrale: modalità imbuto di questo posto quando è strapieno. Parrucche bionde, qualche passatina da diavolo e collane hawaiane. Il Dj che sta sul palco in fondo spara pezzi a caso come se avesse pescato coriandoli da un sacchetto. Ma tutti ballano senza tregua. Fanno la fila per lo scontrino. “Facciamone direttamente due che poi non voglio rifare la coda”. Accanto al bancone del bar la postazione luci, sparate sulle mani alzate di un pezzo dance anni 90. Lanciamo il giubbotto su un divanetto di quelli che circondano la pista, sperando di non perderlo o ritrovarlo zuppo. Si balla. Qualcuno che ti saluta da lontano mentre se ne va, ma ormai è troppo tardi. “Che ha detto?”.
 

Il bagno è vicino all’uscita lungo un corridoio stretto. Armatevi di pazienza, c’è sempre la coda.
¶ COMBO SOCIAL CLUB, Via Mannelli 2

Piove di nuovo. Questa volta non abbiamo l’ombrello. Del resto capita a tutti di dimenticarsi qualcosa. È sabato. E mentre le macchine sfrecciano e probabilmente qualcuno ha deciso di rimanere a casa, noi optiamo per un posto che ci è piaciuto fin da subito. GOSH. Questa volta ci sediamo nella sala interna. Velluto velluto velluto, ovunque. Sembra di essere tipo in uno studio di registrazione o in una bolla. Non sappiamo che cosa ci isoli così tanto dal fuori… ma ci piace. Scegliamo un Gin Tonic con un gin superprofumato di Nikka (Giappone). Acqua tonica rigorosamente a parte. E ci perdiamo tra le chiacchiere e la pioggia che continua a cadere. “Che facciamo domani?” “Domani. Dormiamo”.

Per il bagno seguite i fenicotteri fin dietro la tenda.
¶ GOSH, Via di Santo Spirito 46r, Every Day 18.00 – 1.00 (no Monday)
 

New we can.end:
➡AlternativeThursday: Fuckup Nights Firenze Vol. 7 #sharethefailure, at Impact Hub Florence_ Via Panciatichi 16
➡TheatreFriday: I racconti del Terrore di Edgar Allan Poe, at Teatro della Pergola_ Via della Pergola
➡ CarnivalFriday: Butterfly Effect presenta The Carnival Show, at Teatro Puccini _ Pzz Puccini
➡ PopularSaturday: – LUCANìA Reunion -musica popolare- at La Citè _ Borgo San Frediano 8
➡ ElettronicSaturday: Nobody’s Perfect! Jeff Mills, Fabio Della Torre, at Tenax _ Via Pratese 46
Mia Wallace