I luoghi, la storia e le tradizioni della comunità ebraica di Firenze.
Per raccontare le vicende connesse alla comunità ebraica fiorentina, superando i preconcetti a cui troppo spesso quest’ultima è associata, si fa unicamente riferimento al periodo storico dell’istituzione del ghetto da parte di Cosimo I nel 1571, ma in realtà esso ha origini antichissime risalenti al tempo dei romani. Questi ultimi fondarono la città di Florentia nel 59 a.c., epoca in cui si hanno notizie di ebrei non stabili ma già presenti e attivi nella vita della città romana e poi medievale. Tuttavia, è necessario aspettare il XIII secolo per avere le prime informazioni certe relative alla loro presenza, anche se temporanea.
La comunità e il cimitero erano probabilmente situati nella zona dell’Oltrarno, nei pressi del Ponte Vecchio. La nostra passeggiata ha, infatti, inizio da via dei Ramaglianti, un tempo chiamata via dei Giudei: una traversa di Borgo San Jacopo. Qui fino all’ultimo conflitto mondiale erano presenti tracce dell’antica sinagoga e in un locale era possibile intravedere anche gli archi del matroneo.
La prima concessione per l’esercizio di un banco di prestito risale al 17 Ottobre 1437 e si inserisce nella politica promossa da Cosimo il Vecchio de’ Medici. Infatti, la permanenza degli ebrei a Firenze sotto la protezione dei primi Medici si svolse tranquilla, arricchita da scambi culturali tra gli studiosi ebrei, filosofi e scrittori umanisti.
Attraversando Ponte Vecchio si entra nel cuore della Firenze medievale e rinascimentale e in questa zona è possibile notare le influenze della cultura ebraica, come ad esempio, nel programma iconografico della Porta del Paradiso, eseguita da Lorenzo Ghiberti tra il 1425 e il 1452. Percorrendo, invece, gli spazi adibiti a Ghetto capiremo il perché del mutamento di politica da parte di Cosimo I e la continua ambiguità dei futuri Granduchi Medicei nei confronti della comunità ebraica. Proseguendo per via delle Oche scopriremo dove gli ebrei si riunivano prima della costruzione della nuova Sinagoga, il cui progetti fu approvato nel 1872.
Per il tempio monumentale fu scelto, invece, il nuovo quartiere della Mattonaia, vicino alla chiesa di Sant’Ambrogio, ultima di molte proposte varate nel lungo travaglio che precedette la scelta. Progettato da Marco Treves, a cuifurono affiancati gli architetti Mariano Falcini e Vincenzo Micheli, fu iniziato nel 1874 e terminato nel 1882.
La collocazione del nuovo tempio si trova oggi distante dal luogo in cui gli ebrei avevano vissuto fino a quel momento, ma nonostante ciò il Novecento sarà per la comunità ebraica di Firenze uno dei momenti più significativi.
La visita alla Sinagoga non solo offre la possibilità di assistere allo svolgimento della preghiera ebraica, ma il museo al suo interno offre la possibilità di conoscere gli usi e i costumi del rito e di ammirare alcuni manufatti unici per la loro bellezza.