Via di San Leonardo: “una delle strade più belle del mondo”

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FUL vi porta alla scoperta di “una delle strade più belle del mondo”: Via di San Leonardo, “un tunnel di cielo” tra pittori, scrittori, artisti che l’hanno popolata e la bellezza dei luoghi che incontra.

Quando pensiamo a Firenze, tutte le immagini che inevitabilmente ci vengono in mente sono quelle ben note della Cupola del Brunelleschi, del Campanile di Giotto, di Ponte Vecchio e degli Uffizi. E per carità, tutto giusto! Spesso però si tende a lasciare in angolini remoti molto altro, tutti quei luoghi meno conosciuti che caratterizzano e rendono meravigliosa la nostra città. Si tratta di angoli, scorci, viuzze, tesori nascosti e di incommensurabile bellezza lontani dalle rotte turistiche e che molti fiorentini conoscono, senza magari averne noti i segreti però. Tra questi (e ne sono davvero tanti!) c’è una via, che dai confini del centro storico si avvia su per le  verdeggianti colline che circondano come una corona la città. Stiamo parlando della Via di San Leonardo che deve il suo nome alla presenza lungo il tracciato della storica chiesa risalente con probabilità all’ XI secolo, intitolata al Santo eremita e chiamata per l’appunto Chiesa di San Leonardo in Arcetri.

Arcetri è una piccola zona collinare a sud di Firenze, la quale comprende anche l’Abbazia di San Miniato al Monte e il celebre Piazzale Michelangelo, l’imponente e suggestiva terrazza che consente a chiunque di ammirare tutta Firenze dall’alto. Ed è proprio in Arcetri che la Via di San Leonardo prende forma, estendendosi dolcemente per circa 2 km sulla sommità della collina. E’ da sottolineare l’importanza storica di questa via, la quale un tempo si identificava con il primo tratto della strada imprunetana che rappresentava l’unico tragitto per avere un collegamento rapido tra Firenze e la zona del Chianti.

Il miglior itinerario per visitarla, seppur leggermente faticoso, parte da Costa San Giorgo, una strada che dalle rive dell’Arno, subito dopo Ponte Vecchio, si inerpica ripida tra case e tetti, diventando sempre più panoramica man mano che la si percorre. Dopo aver superato la casa in cui visse l’astronomo e fisico Galileo Galilei e uno degli ingressi di Villa Bardini, si giunge a Porta San Giorgio, una delle antiche porte del centro storico, al di là della quale, sul lato destro, non è difficile notare la presenza di un altra storica e imponente struttura, ovvero il Forte di Belvedere, opera dell’architetto Buontalenti. Ed è proprio da qui che inizia la Via di San Leonardo dove il turista diventa “viandante”, letteralmente colui che, a piedi, passa per le vie fuori città.

Porta San Giorgio
(foto di I, Sailko, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=16403355)

Protetta da alti muri che impediscono la vista su dintorni puramente campestri e bucolici, la strada, con un andamento piuttosto linerare, si sviluppa, in modo tale che il “viandante” non possa far altro se non guardare la strada stessa, alzando ogni tanto gli occhi al cielo che la sovrasta. Non a caso, lo scrittore fiorentino Vasco Pratolini la definì, infatti, “un tunnel di cielo” ricco di bellezze nascoste. Ed infatti, tra i muri con l’originaria decorazione graffita a motivi geometrici e traboccanti in primavera di mimose e altri fiori profumatissimi, si ergono cancelli da dietro ai quali svettano alti cipressi  e ulivi che segnano la presenza di  sontuose ville extraurbane e di case coloniche.

Ed è proprio questa la particolarità della Via di San Lonardo, ovvero la presenza quasi continua di ville per la maggior parte di impianto cinquecentesco, ognuna delle quali possiede un nome specifico che va ad identificarla, tra le quali Villa il Gioeillo, al civico 40, appartenuta alla nobile famiglia fiorentina dei Vettori, Villa Razzolini e ancora Villa Bonciani, al civico 64, dove soggiornò e operò nel 1878 il celebre musicista russo Ciajkovskij, il quale proprio qui compose uno dei suoi capolavori, ovvero “La dama di picche”. Ma soprattutto, è il civico 49 che deve attirare la nostra attenzione in quanto si tratta della casa-studio del famoso pittore fiorentino Ottone Rosai, il quale vi soggiornò dal settembre del 1933 al maggio del 1957, e dove realizzò moltissimi dipinti che ritraevano proprio la Via di San Leonardo che lui stesso definiva “una delle strade più belle del mondo”. Ma, a quanto pare, oltre ad essere una strada di grande bellezza, sembra sia anche una anche una delle più romantiche della città e non a caso, sempre Rosai, che ebbe la possibilità di ammirarla e scrutarla per più di vent’anni, in uno dei suoi scritti ne parlò come una strada percorsa da vagabondi, poeti, artisti e soprattutto innamorati.

Celebrata da scrittori e pittori tra 800’ e 900’, non è è casuale che la prima parte della Via di San Leonardo si vada ad incrociare con Viale Machiavelli e Piazzale Galileo, dove si trova il rinomato caffè letterario Chalet Fontana, fondato da Tullio Fontana nel 1986 e che fu luogo di ritrovo di artisti e intellettuali, tra i quali i già citati Pratolini e Rosai, ma anche il politico Sandro Pertini e lo scrittore Sciascia. Ed è proprio accanto allo Chalet, il quale si trova esattamente di fronte all’uscita della Via San Leonardo sul Viale Galileo, che inizia la seconda parte della nostra magnifica strada, la quale dopo l’incrocio con Via Viviani che conduce al Pian dei Giullari, altra zona collinare di Firenze, prosegue fino ad arrivare alla Villa Medicea del Poggio Imperiale, dove finisce.

Insomma, il bello di Firenze, sicuramente rappresentato dalle colossali e magnificenti opere architettoniche, non si racchiude però unicamente in questo, ma in tanti altri aspetti, tra i quali il sorprendente e inaspettato passaggio graduale dalla confusione del centro storico alla pace e alla tranquillità della campagna. E così, senza neanche accorgercene, camminando tra strette viuzze, superando affascinanti ponti e salendo ripide stradine, ci si trova improvvisamente circondati dalla natura, dai suoi suoni e dai suoi profumi, lì tra quelle colline che dalle terrazze della città vediamo svettare fiere, quasi a voler proteggere Firenze. E la Via di San Leonardo è proprio una di quelle strade che ci permettono di tuffarci tra queste verdi e sinuose alture che da lontano ci sembrano irraggiungibili e dove in molti hanno trovato la loro dimensione di quiete e di creatività artistica. E pensando a tutto ciò, cade a pennello la scritta incisa sulla targa di Villa Bonciani, dove soggiornò Ciajkovskij, la quale recita: “… dall’immensa pianura russa alle dolci collina Toscane” .

Articolo a cura di Valentina Vetrano