La famiglia de’ Medici per Firenze è un po’ come il cuore per la parola “amore”… non esisterebbero da sole, non avrebbero lo stesso pathos senza il loro intreccio, senza quello storico connubio, senza quell’abbraccio eterno che legherà per sempre le loro entità, la loro esistenza.
Dopo secoli di rigore bigotto, di trappole morali e protocolli esistenziali, si risvegliano le coscienze, si riscoprono gli antichi sapori del paganesimo, si contempla l’occulto, si prospetta una nuova era che cambierà l’umanità… Firenze diventa un teatro a cielo aperto, con palchi e tribune in tutte le piazze, in tutti i vicoli, in tutte le botteghe. Gli attori sono artisti di ogni genere, menti uniche, interpreti geniali di questo nuovo spettacolo chiamato “Rinascimento”. Poeti, pittori, scultori, architetti, ingegneri, matematici, recitano copioni indimenticabili sotto l’immensa regia di una Signoria d’eccezione, la famiglia de’ Medici.
Come ad Atene, nella Grecia antica, le idee si rincorrono per le strade, ogni donna che partorisce potrebbe dare alla luce un nuovo genio che scriverà la storia. Il senso del volere si mesce a quello del potere, il mondo si allarga sulle carte geografiche diventando piccolissimo, con l’invenzione della stampa. La volontà di potenza si fa fulgida dimostrazione, uno sfoggio di maestà accompagna progetti artistici ed architettonici, nell’ombra, si celano simbolismi esoterici e segreti pagani. Dai racconti di Erodoto alle “gesta” di Berlusconi, la storia accosta il potere all’impossibilità di accettarne la fine. Gli antichi si abbeveravano a fonti miracolose, facevano bagni in pozzanghere magiche, adesso ci si affida ad improbabili cosmetici, cibi di lusso e giovani donne bellissime… Ma il concetto è lo stesso, immobile ed intatto: suggellare il potere diventando eterni.