Elisa Morucci “Vedere l’Invisibile” Un suggestivo viaggio nell’immaginario della scultrice fiorentina, alla riscoperta del “sacro” nell’arte

elisa morucci

Elisa Morucci ( qui la sua pagina ig ), poliedrica scultrice fiorentina, presenta in rete il suo nuovo progetto “Vedere l’invisibile”, suggestivo viaggio in video tra le sue opere, nato durante le settimane di quarantena. L’abbiamo intervistata per scoprire qualcosa in più sulla sua opera e farci raccontare come è nata quest’idea e quella del suo nuovo progetto artistico, incentrato sul tema del ‘sacro’, che sfocerà in una personale il prossimo autunno

elisa morucci
La Verità e il Tempo 2020

Elisa, la tua formazione come artista è davvero completa; oltre ad avere svolto un percorso di studi universitario in ambito artistico e filosofico, sei Maestra d’arte e hai un diploma di secondo livello in Scultura all’Accademia di Belle Arti di Carrara. Che importanza hanno avuto per te queste due componenti dei tuoi studi, per così dire una teorica e l’altra pratica, nella creazione della tua figura professionale di artista?

Potrei risponderti che una mano lava l’altra e tutte e due lavano il viso, il ché, sarebbe in definitiva giusto ma forse inadeguato all’argomento della conversazione. Nell’ambito della creazione artistica, gli elementi che hanno a che fare con l’inconscio giocano un ruolo cruciale, abbiamo esempi di opere artistiche straordinarie, realizzate da persone che non avevano alcuna formazione teorica, né pratica, ma che nonostante questo, sono state in grado di dar voce a zone del proprio inconscio, in un modo così efficace, da tradursi in lavori potentissimi. Ligabue, un pittore che ho sempre amato molto, ne è l’esempio perfetto. 

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La Verità e il Tempo (partic.)

Ma indagare nel proprio inconscio, che rappresenta un mondo infinitamente più grande e complesso della realtà che abitiamo quotidianamente e che ci siamo costruiti ad hoc, fa anche emergere mostri spaventosi, difficili da gestire, figuriamoci da interpretare. Nietzsche diceva “E se vorrai guardare a lungo nell’abisso, anche l’abisso vorrà guardare in te”. Un artista è chiamato ad andare e venire da quei luoghi, dunque una formazione ed un allenamento diventano basilari, a meno che non si voglia perdere permanentemente la testa. Ogni elemento utile alla conoscenza e alla coscienza diventa fondamentale per il lavoro, così, la componente teorica e l’esperienza pratica, unite da un collante indispensabile, che personalmente ho maturato grazie alle mie ricerche, alle pratiche meditative e di purificazione, contribuiscono tutte insieme a creare una base relativamente solida, dalla quale partire e alla quale tornare, portando con sé un bagaglio, che consenta di avere coscienza del percorso che si intraprende e di saper spiegare, nella misura in cui lo si ritenga utile e opportuno, ciò che facciamo, agli altri.